Il sindaco sconsolato: «Non è la prima volta, vandalizzati anche altri beni e monumenti»
Si chiama Porta Pugliese. E’ uno dei quattro accessi delle robuste mura medievali che cingevano il centro storico di Randazzo. Risalente al XIII secolo, da via Santa Margherita si affaccia sulle balze dell’Alcantara di fronte al «ponte nuovo» di cui oggi purtroppo è possibile vedere solo i resti dei pilastri. Basta dire solo questo per evidenziare la valenza turistica e l’importanza storica di questo monumento che testimonia i fasti della storia randazzese. Eppure non ha avuto la stessa fortuna degli altri monumenti, tutelati e protetti, della cittadina. Un tempo questa porta era deturpata da una miriade di cavi elettrici, oggi qualche cavo non c’è più ma nel muro vicino fa bella mostra di sé uno sgargiante e colorato graffito moderno o postmoderno, tracciato da qualcuno che forse non si è reso conto che stava deturpando il monumento. «E non è la prima volta – dice il sindaco Michele Mangione che punta il dito contro il fenomeno del vandalismo – in quella scalinata siamo già intervenuti perché abbiamo trovato scritte pure sulla pavimentazione». In effetti non è bello neanche quel muro grigio e liscio che fa a pugni con il nero antico della pietra lavica. E senza voler giustificare chi ha usato le bombolette, lo ha trovato perfetto. «Concordo – commenta il sindaco – ma quel muro non l’ho fatto costruire io così. E’ stato realizzato durante le elezioni con fondi del Parco dell’Alcantara». Il sindaco assicura che il Comune interverrà, ma il problema è sempre lo stesso: i fondi. «Fra quelli che intendevo spendere a fine anno – dice – c’era anche qualcosa per la video sorveglianza. Ma non è stato possibile utilizzarli. Ma il problema del vandalismo a Randazzo esiste. Altri beni pubblici magari ubicati in zone più isolate vengono spesso vandalizzati».
Articolo pubblicato su La Sicilia il 14 gennaio 2015
Commenti recenti