TORINO – Hanno forzato una porta di sicurezza antipanico sulla banchina della metropolitana. È partito l’allarme ed è intervenuta la polizia. Sognavano un graffito sul muro del tunnel, hanno bloccato i treni per un’ora.
Protagonisti due writer spagnoli, uno già conosciuto nell’ambiente per “imprese” di questo genere, che sono stati portati in questura.
Volevano disegnare un graffito, ma hanno scatenato il panico nella metropolitana e bloccato i convogli per circa un’ora. La bravata è opera di due giovani writer spagnoli.
Noncuranti del divieto, ieri mattina alla stazione Marche hanno forzato una porta di sicurezza antipanico che si trova sulla banchina.
Si tratta dei passaggi laterali, che danno accesso al tunnel. Appena aperta però è subito scattato l’allarme. I responsabili sono stati subito fermati dagli agenti di sorveglianza Gtt, che hanno poi chiesto l’intervento delle Volanti della polizia. I due sono stati portati in questura dove sono stati interrogati. Uno di loro sarebbe già conosciuto nell’ambiente per “imprese” di questo tipo. Proprio questo particolare ha permesso alla fine di arrivare alla soluzione del giallo nella metropolitana: i due volevano cimentarsi in un graffito. La loro azione è stata ripresa dalle telecamere della metropolitana. In un primo momento si era temuto il peggio perché sembrava si fossero sbarazzati di qualcosa vicino ai binari. Sul posto è intervenuta anche la Scientifica della polizia.
«Sono mesi ormai – denuncia Damiano De Padova, della segreteria Ugl – che chiediamo maggiore attenzione per la sicurezza dei dipendenti e dei passeggeri onesti, ricevendo in cambio solo soluzioni dilettantistiche e propagandistiche. È ora di intervenire con maggiore efficienza visto le innumerevoli persone che Torino attende per il 2015».
Maurizio Marrone, capogruppo di Fi in Comune, ha definito la situazione ormai «da bollettino di guerra». «Da mesi – ricorda – è stata provata all’unanimità in Sala Rossa la mia mozione per pattugliamenti seri e costanti delle forze dell’ordine sui mezzi di trasporto pubblico».
Articolo di ERICA DI BLASI pubblicato su la Repubblica l’8 febbraio 2015
Commenti recenti