ORMAI non bastano più le pareti della città e i vagoni dei treni e della metropolitana, da sempre spazi privilegiati per murales e scritte di ogni genere. Ora anche le auto sono diventate un bersaglio prescelto dei graffitari. Non si tratta più di un semplice disagio estetico dell’urbanistica ma va a toccare le proprietà private dei cittadini costringendoli a rimediare personalmente al danno, quindi a proprie spese.
Cinzia Goracci su Repubblica.it
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