BOLZANO Le chiamano “tag” e sono sostanzialmente delle firme con pseudonimo fatte sui muri della città con delle bombolette spray. Un fenomeno che, inizialmente, era diffuso in modo particolare nel mondo del rap e di chi disegna i graffiti. Le città metropolitane le conoscono bene, le realtà più piccole hanno meno dimestichezza con questo trend. Ultimamente, però, anche Bolzano ha imparato cosa sono. Una di queste è comparsa nei giorni scorsi addirittura sul muro del Duomo sul lato di piazza Parrocchia. Un segno su un edificio storico che colpisce per noncuranza del bene comune e delle ricchezze turistiche. C’è anche poca gloria nel firmare un capolavoro in questo modo: troppo facile.
Articolo pubblicato il 19 febbraio 2015 su Alto Adige.
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