Contro i vandali
NAPOLI – Alessandra Clemente, assessore ai Giovani, in qualche modo è direttamente coinvolta per la vandalizzazione della chiesa di Santa Chiara, nel senso che le scritte che imbrattano i monumenti portano la firma di giovani e giovanissimi studenti. Insomma il suo mondo. Un fronte sul quale è sensibilissimo Palazzo San Giacomo e la stessa Clemente non sta con le mani in mano. «Il problema c’è e va affrontato in maniera decisa – spiega – ho letto che il prete di Santa Chiara dice che “lui si occupa delle anime e non ha possibilità di custodire quei tesori”. Allora io dico che pochi sanno una cosa: decine e decine di studenti escono dalle scuole napoletane con l’abilitazione a essere restauratori. Perché non impiegare loro anche per la custodia di questi siti come Santa Chiara? Potrebbero fungere pure da guide turistiche e sensibilizzare i loro coetanei sulle differenze che ci sono tra l’imbrattare e l’arte di strada». Tutto d’un fiato la proposta della giovane Clemente che contestualmente sta lavorando sul contenimento dell’esuberanza degli artisti di strada che spesso si trasformano in imbrattatori di professione, il confine del resto è molto labile. «Sì che ci sto lavorando e stiamo anche a buon punto. Intanto presenteremo a brevissimo una delibera con i primi 10 muri di Napoli free, dove i writers potranno esibirsi. Poi abbiamo in animo di fare un’altra delibera per le mura della chiesa di San Giovanni Maggiore e di incaricare Jorit, esperto in volti, per riqualificare le stesse mura». Si tratta di un artista napoletano specializzato in graffiti e soprattutto in volti, le sue opere già abbastanza quotate dovrebbero dare slancio all’attività di chi ama questo tipo di arte. Resta da capire cosa ne pensa il parroco di San Giovanni maggiore, ma la Clemente sembra abbastanza sicura del fatto suo. «Se ne sta parlando anche con il presidente dell’ordine degli ingegneri Luigi Vinci e in maniera più larga con le 4 associazioni più importanti di street art. Da un anno in Comune si riuniscono le Acu (Associazioni di creatività urbana). Loro, questi ragazzi, stanno capendo tutti i tipi di arte e non solo quella dei writers. Spero che anche la Sovrintendenza dia il suo apporto invece di bacchettarci quando abbiamo ripulito e non restaurato la fontana di Monteoliveto».
Articolo di Luigi Roano pubblicato il 23 febbraio 2015 su Il Mattino
Commenti recenti