Sporchi e cattivi. Insomma, beceri. Questi fascioleghisti sono proprio il peggio del peggio: hanno addirittura sporcato con gli adesivi le fontane di Piazza del Popolo. Che vergogna. E menomale che al Messaggero se ne sono accorti. Per fortuna, questo tremendo accadimento non è sfuggito alla solerzia investigativa dei cronisti del quotidiano di Caltagirone. E così, con un richiamo in prima e tre colonne a pag sei, i lettori hanno potuto dolersi dello scempio perpetrato, aiutati anche da una foto dove campeggia un adesivo attaccato ad uno dei colonnini di travertino che delimitano il catino della piazza. Ammettiamolo: é vero, non non ce ne eravamo accorti. Ma è davvero così clamorosa l’immagine di alcuni adesivi dopo una manifestazione così imponente? È la prima volta che accade? E, fossero pure cento adesivi, basterebbero a fare di una iniziativa politica pubblica un segno di inciviltà?
Siamo certi, e crediamo che anche i colleghi del quotidiano di via del Tritone converranno, che questa città non è il massimo per pulizia e decoro. Tutti i santi giorni. Non solo quando si manifesta. Ed è pure certo che l’incuria e il degrado la fanno da padrone anche in zone che dovrebbero essere un biglietto da visita per i milioni di turisti che vi accedono. Ed è perciò esecrabile e pure censurabile l’attivismo di chi ha appiccicato quegli adesivi, ma non è nemmeno lontanamente paragonabile ai veri episodi di inciviltà e intolleranza che la Capitale soffre e ha sofferto. Così come non si ricorda alcuna inchiesta giornalistica che abbia stigmatizzato l’uso e il mancato decoro di altre piazze o di altre e diverse manifestazioni, tipo feste dell’Unità et similia.
Graffiti e bombe carta
Perché poi, è tutto un problema di proporzioni. È sempre un problema di proporzioni. È, come si dice, fermarsi a guardare il dito e non la luna. Come per la manifestazione dei centri sociali che ha paralizzato piazzale Flaminio. Altro che deturpare fontane con adesivi. Mentre qualche simpatizzante di Salvini si dilettava stupidamente ad appiccicare adesivi in piazza del Popolo, quei bravi giovani dell’ultra sinistra tiravano bombe carta e sampietrini alle forze dell’ordine. Vuoi mettere? E se poi, il giorno dopo, qualche cronista avesse voluto puntare lo sguardo sul democratico corteo, sempre della sinistra, avrebbe certamente notato le scritte e i graffiti che all’incedere dei manifestanti improvvisamente apparivano sui muri e lungo le strade percorse. Fatto che, forse, due righe e una foto in cronaca le avrebbero meritate. Pure sul Messaggero. O no?
Articolo di Tano Canino pubblicato sul D’Italia il 2 marzo 2015
Mauro Bosio
16 marzo 2015 at 12:59
Tano Canino scrive: “Perché poi, è tutto un problema di proporzioni. È sempre un problema di proporzioni. È, come si dice, fermarsi a guardare il dito e non la luna”.
NO NO …SI CHIAMA RISPETTO DELLE LEGGI. GENTILE SIGNOR CANINO E LE PROPORZIONI NON CONTANO. SI CHIAMA IMBRATTAMENTO E BASTA! La scala “dei disvalori dell’aggressione vandalica” di cui i cittadini sono vittime da troppo tempo, serve solo a spostare il dito con furbizia per poter nascondere la luna.
“LEGALITà” è UNA PAROLA POCO AMATA E MISCONOSCIUTA DA CHI TIFA PER UNO O PER L’ALTRO IMBRATTATORE. CHI SPREGIA E DISTRUGGE E SPORCA “ANCHE CON MESSAGGI APPICICATICCI” AUMENTA IL SENSO DEL MANCATO RISPETTO DEL DIRITTO AL DECORO DI TUTTI.
LE LEGGI sono necessarie PER VIVERE IN UN PAESE CIVILE e ANDREBBERO RISPETTATE. NON INTERPRETATE SECONDO PROPORZIONE O SIMPATIA POLITICA PER UNO O PER L’ALTRO SCHIERAMENTO DI VANDALI.
Mirko
20 marzo 2015 at 18:28
Potete fare quello che volete, potete pulire tutti i graffiti che volete, non riuscirete mai a fermarci, mai!
Annetta Milone
29 marzo 2015 at 07:42
Quando si sente forte il bisogno di “inventarsi” un nemico è molto facile confondersi caro Mirko.
Esempi drammatici ce ne sono anche troppi.
I volontari Retake non fermano nessuno -non è compito loro fermare chi fa azioni vandaliche.
I volontari mostrano solo che si può anche essere più felici, perché nel degrado e nella sporcizia si vive male, e per essere “più felici basta volere”.
E’ chi ha il dovere di garantire diritti uguali a tutti che applica per ragioni professionali la legge.
Hanno l’obbligo di fermare ladri, delinquenti e devastatori perché è solo così che si garantisce “democrazia”.
E’ la società che deve evolvere – per far capire, anche alle persone come te, che chi sceglie di distruggere anziché costruire – va aiutato, anche a non farsi del male.
Se il tuo progetto esistenziale è quello che comunichi con il tuo messaggio è evidente che tu ritieni di avere un “diritto di devastazione da esprimere su cose che non appartengono esclusivamente a te.
I volontari, cittadini normalissimi, possono solo ricordarti che “prima o poi potresti incontrare chi è più forte e arrabbiato di te” e rischiare parecchio. E ricordarti anche che esiste la legge. Quella quando è applicata come si deve spesso crea stupore nei ragazzi come te, perché scoprono (troppo tardi) quanta loro esistenza futura sono riusciti a sprecare. Mentre ci si illude di essere “eroi della bomboletta” non si pensa molto, poi però….conosci la storia di Erpes?
Dai cambia hobby Mirko, spendi meno, rischi meno e respiri meglio…