Cimitero pieno di graffiti Tutti che ricordano Buso

Da giorni writers scatenati nonostante la ” murata ” autorizzata Barcaro (Lega) invoca interventi e lancia l ‘ allarme sul messaggio

SOMMA LOMBARDO – Il 12 agosto, il giorno in cui Edoardo Baccin avrebbe compiuto vent ‘ anni, è stata realizzata una ” murata ” legale al campo di via Marconi. Decine di writers si sono ritrovati per ricordare con le bombolette spray il giovane sommese morto tragicamente il 6 agosto scorso ad Arona, travolto da un treno in corsa mentre stava girando tra i vagoni per pianificare un murale clandestino insieme con degli amici. Il ricordo di Buso – questa era la sua tag, ovvero la firma impressa con la vernice sulle pareti – si è però spinto oltre e negli ultimi giorni sono comparse per la città numerose opere illegali in sua memoria. La scritta «Buso» avvolta tra le ali di un angelo è apparsa sul Sempione, sui pannelli che delimitano il cantiere della ex Piccola Capri. Niente di male, verrebbe da dire, perché si tratta soltanto di uno strato di compensato destinato a essere rimosso quando termineranno i lavori. Ma lo stesso graffito si trova ora anche sulla colonnina dell ‘ Enel di fianco all ‘ ospedale. Pure in tal caso qualcuno nel buio della notte si è arrampicato sul muro – prendendosi più di qualche rischio per la propria incolumità – e ha dipinto ad almeno sei metri di altezza. E nonostante il Comune avesse concesso un ‘ intera parete in via Marconi per rendere omaggio al diciannovenne, i writers non hanno risparmiato nemmeno il muro di cinta del cimitero di Mezzana, sfregiato questa volta non da opere d ‘ arte – come lo sono alcuni murales pieni di talento e colore che rendono onore al movimento – ma di scritte con lo spray nero. Qualche lettera, delle sigle incomprensibili, e poi due frasi in inglese (« Rip big shoe » e « Rest in peace big ») chiaramente riconducibili alla tragedia che due settimane fa ha scosso la Città dei Tre Leoni. «Ma questi, mi chiedo, sono vandali o artisti?», afferma il capogruppo consiliare della Lega Nord, Alberto Barcaro , dopo aver segnalato già da giorni il fenomeno in municipio senza che gli operai comunali siano ancora stati autorizzati a intervenire per cancellare le scritte. «Anche il cimitero di Mezzana e il muro dell ‘ ospedale erano stati autorizzati dal sindaco Stefano Bellaria e dal suo vice Stefano Aliprandini per essere imbrattati, visto che posizioni in merito non ne prendono?». Barcaro sostiene di aver conosciuto Baccin in Il capogruppo consiliare della Lega Nord, Alberto Barcaro vita, qualche anno fa, quando da assessore ai Lavori pubblici autorizzò lui ed altri graffitari del territorio a ridipingere le grigie tribune del Pedroni, il sottopasso ferroviario e altri spazi comunali. «Era considerato un artista e lo era veramente», sostiene il leghista. Ciò però non lo esime dal confrontare i murales legali che decorano Somma con ciò che è accaduto ad Arona: «Stiamo parlando di un treno, un bene privato appartenente alla comunità in quanto bene di uso pubblico, pagato con le tasse di tutti». Infine, Barcaro analizza l ‘ impatto che la morte del diciannovenne sta avendo sui giovani in città. Sono tantissimi gli adolescenti che posta come status su WhatsApp la frase «Vorrei morire facendo quello che mi piace», parole che Baccin avrebbe detto più o meno così a un amico tempo fa, quando l ‘ incidente dello scorso 6 agosto non era nemmeno immaginabile. Tra i giovanissimi, insomma, si sta creando una catena del ricordo con risvolti che il capogruppo di minoranza chiede alle famiglie e agli educatori di non sottovalutare: «Sento e vedo da più parti elogiare quel fatto e prenderlo a esempio, perché questo è il messaggio che sta passando tra i giovani. Non una cosa pericolosa, stupida e illegale, ma che il tipo è morto facendo quello che gli piaceva e per questo è figo, usando la terminologia dei nostri figli. Da padre e cittadino faccio appello a tutti affinché questi esempi vengano riportati nella loro giusta visione e realtà». Le due scritte comparse sul muro del camposanto che ora è pieno di firme.

Articolo di (Blitz) Gabriele Ceresa pubblicato il 21 agosto su La Prealpina

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One Response to Cimitero pieno di graffiti Tutti che ricordano Buso

  1. Pietro Storti BUTTA LA PRIMA QUESTA è OK Rispondi

    25 agosto 2015 at 11:39

    Ho letto questo:
    “Mamma commerciante, un fratellino di 6 anni, Edoardo era figlio di Marco Baccin, ex ciclista professionista e già tecnico del Comitato regionale lombardo negli anni Novanta. La famiglia è molto conosciuta a Somma Lombardo. Edoardo era appassionato di street art e da sei anni faceva il writer. Il suo sogno, raccontano, era dipingere per tutta la vita. Gli amici lo chiamavano “Buso”, così come si taggava, o Take Thiz, stesso nome che aveva dato alla sua pagina Facebook. Aveva fatto dei lavori anche per la Croce Rossa e per alcune associazioni”.
    Cari genitori
    tanto pesantemente colpiti dalla disgrazia. Avete un altro figlio piccolo, ma se non fate voi qualche cosa di importante e chiaro “per fermare l’appropriazione della memoria di vostro figlio Edoardo” da parte di persone interessate e dedite all’illegalità, alla prepotenza e alla mancanza di rispetto di tutto e tutti, perfino per i defunti, avrete perso un’occasione molto importante.
    Il dolore si può vincere anche reagendo al fato, il vostro Edoardo è stato sfortunato fra i molti che rischiano la vita ogni giorno. Aiutateli, non lasciateli preda dei loro sciocchi e inutili deliri di onnipotenza. Impedite che anche il vostro figlio piccolo trovi, fra pochissimi anni, l’humus adatto a ripercorrere la strada del fratello. Potete farlo, c’è chi vi può aiutare.
    Riprendevi il vostro ragazzo.

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