Nasce la task force anti- graffiti

Ieri vertice in Comune per schierare squadre di pulitori. «Ma i privati ci aiutino»

Ieri pomeriggio, in un summit, sono stati stesi piani urgenti anti-degrado, creando un ‘ apposita task force che combatta la battaglia dopo le polemiche di questi giorni. Un ‘ azione di contrasto contro l ‘ esponenziale crescita di murales insulsi e altri vandalismi (ma anche contro l ‘ incuria nei confronti del verde) che vedrà diversi protagonisti e il municipio in cabina in regia. Così, se le squadre di Agesp hanno ricevuto un preciso mandato per disboscare la vegetazione invadente e prodursi nella raccolta dei rifiuti abusivi e nelle pulizie più complicate (in pratica laddove c ‘ è bisognoso di strumenti, competenze e coperture assicurative adeguate), un impegno forte nel cancellare i graffiti sarà invece assegnato ai lavoratori socialmente utili. Come già avvenuto in passato saranno gli ” uomini in giallo ” – ovvero i disoccupati assoldati dal Distretto dietro voucher da dieci euro l ‘ora – a dover usare olio di gomito per riportare linde colonne e lampioni, per staccare volantini e adesivi, ma anche per dare qualche colpo di vernice sugli edifici pubblici maggiormente bersagliati dalle bombolette spray. Ma nella partita per ridare un po ‘ di decoro a una Busto che rischia di scivolare paurosamente nel baratro, dovranno giocoforza entrare anche i proprietari degli edifici privati e gli amministratori condominiali. «Se capiscono che si può collaborare con noi per rimettere in sesto il loro lampione, poi della luce emanata ne beneficeranno tutti», sottolinea il sindaco Gigi Farioli . Proprio per stringere un rapporto solido con i privati, da oggi sarà attiva una mail specifica all ‘ indirizzo bustoordinata@comune.bustoarsizio.va.it. A cosa serve? Semplicemente a far sapere che, essendo padroni di un muro o una pertinenza imbrattata dagli incivili, si è disposti a trattare con l’amministrazione il modo migliore per risolvere la situazione. Ovviamente ci si muove su un terreno particolare, poiché il Comune può fare ciò che vuole nelle sue proprietà ma non può agire liberamente altrove, sia perché bisogna concordare una formula che eviti di impiegare risorse per un compito che non spetta all ‘ ente locale, sia perché non sempre i titolari gradiscono l ‘ intrusione. Basta d ‘ altronde ricordare quello che avvenne l ‘ anno passato, quando le squadre di lavoratori sociali iniziarono a pulire e pennellare i porticati del centro storico ma non sempre trovarono le porte aperte al loro arrivo. Ci furono amministratori che non concessero la liberatoria, altri che bloccarono i lavori per paura che il risultato non fosse consono (preferendo lasciare i graffiti) e altri che non si riuscì a contattare. «A questo punto – insiste Farioli – cercheremo invece di fare un ‘ azione concreta fin dove si può e poi di diffondere una cultura del rispetto e dell ‘ educazione ma anche una del dono e della condivisione». Per dirla chiara, ogni persona interessata a entrare in gioco può scrivere un messaggio di posta elettronica, incontrarsi con i responsabili del progetto e poi decidere come si possa fare per darsi reciprocamente una mano. Intanto, fin da subito, i disoccupati con pettorina fluorescente entreranno in azione sugli spazi pubblici, con spugne e vernici, per cancellare quanti più segnacci possibile. Allo stesso tempo gli addetti Agesp partiranno dal disboscamento nei punti critici del rione San Michele, quegli stessi che hanno allarmato anche il sindaco, per poi proseguire ovunque ci siano erbacce. Farioli promette solerzia e pure ordinanze nei casi più ostici. Provando a non darla vinta al degrado.

Articolo di  Marco Linari pubblicato il 20 agosto 2015 su La Prealpina

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