Novi Ligure
Novi torna nella morsa delle bombolette dei «writer», in azione sul finire della scorsa settimana, quasi in segno di sfida: hanno imbrattato i muri dell’istituto scolastico Boccardo in viale Aurelio Saffi e quello dei Giardini della Pace, nel quartiere Lodolino. L’ira del Comune
«Il malcostume e la sottocultura, purtroppo, sono mali difficili da sradicare – commenta l’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco, Felicia Broda. Alla scuola Boccardo e ai Giardini della Pace è sembrato proprio che questi individui aspettassero il momento più adatto per intervenire. Per la scuola, avevamo appena ultimato il piano di rifacimento dell’intonaco attraverso cui avevamo eliminato le precedenti scritte che deturpavano i muri di una delle più belle e frequentate zone della città, davanti ai giardini pubblici. Il Comune ha investito circa 40 mila euro per riportare la scuola alla sua dignità. Nel giro di una notte tutto è stato vanificato. Evidentemente avevano atteso l’inizio del nuovo anno scolastico per dare una dimostrazione del loro aberrante comportamento, quasi questi muri fossero un loro diritto territoriale». Anche al parco giochi Probabilmente col medesimo intento, i cosiddetti «writer» hanno agito ai Giardini della pace, da anni occupata specialmente di notte da rumorosi bivacchi. Grazie a una piccola «task force» di volontari, tutti abitanti nel quartiere Lodolino, e della cooperativa «In Novi», la situazione era stata appena riportata alla normalità. I protagonisti dei lavori di ripristino dei giochi sono stati l’ex consigliere comunale Giuseppe Dolcino, il borsista Diego Trupiano, la cooperativa «In Novi» diretta da Donato Allegretti e alcuni cittadini. Il risultato ha prodotto nel piccolo, ma accogliente parco giochi, il ritorno dei bambini, dei loro genitori e degli anziani. Ci hanno pensano nuovamente ignoti a far ricomparire scritte e sporcizia. Il «salotto»
Il terzo punto preso d’assalto, non solo dai «writer» ma anche da teppistelli è la Galleria Perelli che nelle intenzioni doveva tornare a essere la zona «in» di Novi. In questo caso le scritte degli specialisti della bomboletta si affiancano a una vecchia tradizione che risale ai tempi dell’Istituto scolastico San Giorgio. Incuranti delle centinaia di migliaia di euro spesi dai privati che avevano riportato all’antica bellezza la galleria Liberty, le colonne d’ingresso verso piazza Matteotti e i muri dei locali, sono continuamente imbrattati da scritte e simboli strani. «Una vergogna – tuona il commerciante Filippo Coccia -, ma si sa benissimo chi siano queste persone. Però non vengono presi provvedimenti».
Articolo de La Stampa di Gino Fortunato del 8 Settembre 2015
Commenti recenti