Gli ospiti del Cara diventano writers. Prosegue a pieno ritmo la riqualificazione dell’area esterna dell’asilo di Gradisca

Gradisca

Proseguono di buona lena le operazioni di riqualificazione dell’area esterna della scuola per l’infanzia di Gradisca d’Isonzo. Segni particolari? Le maestranze che se ne occupano sono i richiedenti asilo del Cara. Dimostrando che un approccio costruttivo all’accoglienza è possibile. Quello di “arruolare” – su base rigorosamente volontaria – dei profughi writer per riqualificare alcune aree degradate della Fortezza è uno dei progetti di inclusione sociale varati dall’amministrazione comunale della Fortezza in sintonia con la Prefettura di Gorizia, la Caritas e il nuovo ente gestore del Cara, la coop isontina Minerva. L’iniziativa di coinvolgimento degli ospiti del maxi centro d’accoglienza gradiscano di via Udine è stata fortemente voluta in particolare dall’assessore comunale al Welfare, Francesca Colombi, e si inserisce in un più ampio progetto di integrazione, denominato “ColOurs”, che Palazzo Torriani si è visto finanziare dalla Regione per complessivi 15mila euro. Nei giorni scorsi avevamo parlato dell’istituzione di una sorta di “kit” di benvenuto per i nuovi ospiti del Cara di Gradisca, con la spiegazione delle regole di permanenza sul territorio e la prossima organizzazione di iniziative a cadenza regolare di educazione ambientale e pulizia elle aree frequentate dai richiedenti asilo,in collaborazione con Legambiente. Ma l’amministrazione comunale ha pensato anche ad altre due azioni. La più significativa è certamente quella che in questi giorni sta vedendo alcuni ospiti del Cara (decisivo il ruolo di sensibilizzazione da parte dell’ente gestore) impegnati a riqualificare le pareti esterne della Scuola per l’infanzia di via Zucchelli, attualmente in stato di evidente deperimento se non di degrado. Con la collaborazione delle maestranze comunali e della Caritas con i suoi volontari, stanno venendo realizzati in tutto sei colorati murales, concepiti dal writer isontino Andrea Antoni (“Be Happy”, “sii felice” il tema) per un totale di 130 metri quadrati di pareti. I disegni si ispirano all’integrazione e alla corretta educazione alimentare. Il lavoro dei migranti si svolge in orario extra scolastico, ma le occasioni per conoscersi meglio, senza pregiudizi, non mancano secondo l’assessore gradiscano al Welfare. «L’intento è quello di creare un occasione di coinvolgimento degli ospiti in un’azione a beneficio del territorio che li ospita – spiega Colombi – e al contempo fornire un’opportunità di riflessione a tutti noi. Credo che per un obiettivo di integrazione senza preconcetti sia importante partire dal mondo dell’infanzia. E per i bambini che frequentano l’asilo sarà piacevole sapere che la loro scuola colorata è in parte un regalo dei richiedenti asilo». Una seconda iniziativa riguarda invece l’arredo urbano. Il centralissimo parco della Pineta da tempo è una piccola galleria d’arte a cielo aperto ma a misura di bambino: in questi anni sono stati i piccoli, infatti, a progettare gli spazi gioco e le panchine ispirate al mondo dell’arte, in un progetto realizzato assieme agli “Amici della Galleria Spazzapan”. Questa volta invece saranno gli ospiti del Cara a sfogare la propria creatività. Progetteranno infatti la realizzazione di una panchina “artistica” che saranno loro a dipingere. «Verrà scelta – spiega Colombi -un’opera con caratteristiche etniche, con preferenza alle regioni del mondo a oggi maggiormente interessate dal fenomeno dell’immigrazione”.

Articolo de Il Piccolo Giornale di Trieste di Luigi Murciano del 16 Settembre 2015

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