Milano
C’è un uomo con la pettorina del Comune che se ne va in giro a cancellare i graffiti autorizzati. Pare proprio che il giustiziere dell’arte di strada stia facendo grossi danni in giro per Milano. A sollevare il caso era stato I Hate Milano, la rubrica graffiante di Affaritaliani.it, che aveva riportato il caso di Zoow 24, un artista che vedeva regolarmente i propri dipinti murali ricoperti da una bella mano di biancone.In un primo tempo, vista anche la pettorina del Comune, la colpa se l’era presa Palazzo Marino. Salvo poi scoprire, grazie all’assessore Carmela Rozza e al consigliere comunale Emanuele Lazzarini, evocato dall’autore della rubrica di Affari, che si tratta di un vero e proprio “giustiziere del pomeriggio”. Insomma, un pratica per Milano si aggira qualcuno armato di vernice che copre le opere d’arte. “Noi non c’entriamo proprio niente – spiega Lazzarini ad Affaritaliani.it – Sicuramente il Comune non ha dato ordine di coprire i murales autorizzati”. A questo punto scatta la caccia all’imbrattatore. Con un’incognita: quanto ci metterebbe a coprire il murales di Dax, qualora venisse data l’autorizzazione a rifarlo nella nuova Darsena?
Articolo del sito AffariItaliani.it di Fabio Massa del 17 Settembre 2015
Luisa Belotti
19 settembre 2015 at 06:18
Un insolito Mister X che cerca la rissa?
Mha, forse è bene che smetta. Lo dico per il suo bene. I gas delle bombolette, usate a lungo e senza adeguate protezioni, si sa che incidono nella capacità cognitiva di molti artisti dello spray.
Un incontro sbagliato mentre pennella di bianco potrebbe danneggiarla parecchio.
Purtroppo c’è molta solitudine e voglia di reazione in giro a Milano.
Se a certi anziani indignati, perché angariati dai vandali graffitari, fosse disponibile uno strumento d’offesa (come in America) temo che potremmo avere problemi sociali di notevole portata.
Il fatto è che dove le istituzioni barcollano e perdono tempo, percorrendo strade che non conducono in nessun luogo, il rischio è questo: c’è chi, improvvisamente si sente Superman e agisce senza prudenza, secondo il suo personale punto di vista. Mister X sia saggio si fermi ora.
E se invece che far dispetti (a chi peraltro se li meriterebbe) lei si dedicasse a una forma più sostanziale di contrasto reale e legale? Ci vuole tempo e taaaaaanta pazienza, ma serve a rivalorizzare il senso di correttezza e legalità ovunque.
Gennaro
19 settembre 2015 at 17:47
Fa bene! Viva l’imbianchino matto.
Chilipaga?
7 agosto 2016 at 12:08
Detto così vai contro logica. O spieghi meglio cosa ti spinge a difenderlo oppure sei solo a fare tifo controcorrente (e contro l’espressione artistica “buona”).
Dario Autieri
5 settembre 2016 at 22:09
Ma quando si capirà che il confine tra chi esercita l’arte cosiddetta buona e quella criminale? Da esperienza fatta, in due casi su due mi sono ritrovato a scoprire che alcuni di coloro a cui erano stati concessi spazi, hanno scorrazzato nella notte per dare il peggio di sé. Bisogna stare attenti a perorate l’arte di strada “buona”, perché l’agguato e’ dietro l’angolo. La loro compulsivita’ e’ decisamente qualcosa da studiare.
Luisa Belotti
20 settembre 2015 at 11:55
Certo: dirgli BRAVO dalla tastiera del pc è molto entusiasmante! Ma se gli fanno male (e può benissimo capitare) quanti sono quelli che andranno a dargli un sostegno vero e non virtuaie ???…
Mara Iapoce
18 agosto 2016 at 21:21
Sono d’accordo. In questo mondo che sta affogando nel virtuale, ci si nasconde dietro una mail, ma poi non si ha il coraggio di schierarsi in prima persona con l’oggetto che si sta difendendo a parole. In ogni caso, vorrei avere il piacere di incontrare questo imbianchino per complimentarmi con lui. Non amo nessun tipo di graffito, né quello autorizzato, né l’aborto che infesta i muri delle nostre città. L’arte è ben altro, fatevelo insegnare da una città come Firenze…
Mariella Mastronardi
5 settembre 2016 at 22:02
Io sono una di quelli. Gli italiani non saranno un popolo di cuor di leone, ma quando si trovano persone coraggiose, lo sono al quadrato!
Chilipaga?
7 agosto 2016 at 12:02
Persone che impiegano il loro tempo e denaro per cancellare graffiti ?
Davvero strano! Non conosco il soggetto dei graffiti, però non me la sento di avallarne il nome “imbianchino matto” : entrambi i termini usati riescono ad “impoverire”, già con questo soprannome di presentazione, l’autore di questa …”ribellione alle ribellioni”.
Penso invece che le facciate delle città si trasformano assai spesso in luoghi di dileggio e scherno: a volte diretto, a volte più raffinato e subliminale.
Penso che i muri vengono troppo spesso rubati per farne lavagne gratuite. Ma queste lavagne qualcuno dovrà pur STIPENDIARLE! Ecco che i muri possono divenire a volte strumento per incrementare le gogne di quartiere, le faide, le macchinedelfango faidate (su committenza pagata).
Se qui abbiamo l’autorizzazione del comune non è questo garanzia di IMPARZIALITA’ (o di sensibilità certificata..) : insomma concludo pensando che i muri della città sono canali comunicativi PRIVILEGIATI (invadenti?) e quindi assai delicati. Te li trovi davanti tutti i giorni e più-volte-al-giorno. E allora è meglio non inondarli di “comunicazione”. L’esasperazione conduce -si- alla follia vendicatoria, facendo danni (come in questo caso).