Comune e Mm sponsor di due opere: “Così il colore contrappone l’arte al vandalismo”
MILANO – Cambia già volto la stazione del Passante ferroviario di Forlanini, inaugurata lo scorso maggio. Il muro grigio di via Ardigò, vicino alla ferrovia, è diventato, infatti, la tela di Danis Ascanio, pittore cubano. L’artista ha firmato due graffiti, voluti dal Comune e realizzati in collaborazione con Metropolitana milanese.
Il primo murale è dedicato a Enzo Jannacci e al suo successo “El purtava i scarp del tennis” e rientra nel percorso di celebrazione del cantautore promosso dalla commissione Cultura della Zona 4 in questi giorni. Il secondo è il “Muro del viaggiatore” e rappresenta l’immagine dell’essere umano in movimento: il treno, in questo contesto, è il mezzo che unisce tutti in un destino comune e li proietta verso il futuro.
Ieri mattina, ad assistere all’inaugurazione delle due opere di street art c’era Paolo Jannacci, figlio del cantautore milanese, che si è detto «felice che il papà rimanga nei pensieri di molti e possa ancora essere di conforto o di compagnia al nostro cammino».
All’evento era presente anche Pierfrancesco Maran, assessore comunale alla Mobilità e all’ambiente, che ha colto l’occasione per ricordare come il Comune sta puntando sull’utilizzo dell’arte per combattere il degrado. Ha citato gli interventi già effettuati in altre zone della città, da Ponte Lambro a via Lombroso, da Rogoredo a via Morosini a via Mirocle. Ha portato, infine, l’esempio delle recenti opere di decorazione realizzate da alcuni writers milanesi sulle centraline A2A che, secondo l’assessore, «hanno trasformato Milano in una galleria a cielo aperto».
Con questa iniziativa alla stazione Forlanini, «aggiungiamo un nuovo tassello al percorso di riqualificazione urbana attraverso il colore avviato dall’amministrazione in collaborazione con Mm e con le zone». Perché, ricorda Maran, «come già avvenuto in altre strade e aree di Milano, con il colore contrapponiamo l’arte al vandalismo e al degrado».
Articolo di CLAUDIA ZANELLA pubblicato sul Corriere della Sera il 5 ottobre 2015
Viola Andreoni
5 ottobre 2015 at 04:21
Cosa vuol dire combattere il degrado??? Assessore Maran
A casa mia vuol dire “pulire la miriade di schifezze” e magari far “poi” dipingere murales.
Questo vale anche per le centraline A2A, dipinte perfino da alcuni di quelli che notoriamente imbrattano tutto (basta leggere le firme e chiunque può notare che sono firmate con orgoglio dagli stessi vandali) una bella presa in giro ai cittadini danneggiati.
Ma è soprattuto ridicolo e penoso vedere la sua “galleria a cielo aperto” con opere degli street art che a fianco mostrano centraline con vecchissime tag vandaliche e sporcizia disgustosa.
Gli imbrattamenti dei vandali non si toccano! Per carità. A meno che sia passata, prima, la mano santa dei volontari che le puliscono e ridipingono con regolarità intorno casa loro.
Scusi ma non si dice “così si combatte il degrado”, caro assessore, casomai si ammette che così si tenta di prevenire nuovi atti vandalici concedendo spazi, anche a chi è un danneggiatore seriale del bene pubblico (il che crea parecchia inquietudine a chi ha occhi per vedere), ma il degrado, quello resta e la città è spaventosa.
Vogliamo parlare dell’istituto scolastico in funzione che di rimpetto alla linda Darsena fa letteralmente ribrezzo? E’ un incubo passare da là e mi immagino cosa i ragazzini che ci entrano ogni giorno imparano e pensano.
Evidentemente ai Consigli di Zona non frega nulla dei giovani, della loro educazione e del fatto che impareranno a far vandalismi, visto che gli adulti non se li filano per niente.
Altrimenti i Consigli di Zona comincerebbero dalle SCUOLE PULITE A COMBATTERE IL DEGRADO.