Tornano le «squadre anti graffiti » e questa volta insieme ai migranti

Parma

Li abbiamo visti per la prima volta a ” rifare ” il look a borgo Sorgo, li rincontriamo – ancor più motivati – sotto i portici dell ‘ Ospedale Vecchio e accanto al Laboratorio Famiglie Oltretorrente. Un ‘ altra bella pagina è stata scritta dalle ” sentinelle del decoro urbano ” e questa volta grazie a un aiuto in più. A imbiancare le pareti del gioiello Oltretorrentino c ‘ erano anche una quindicina di migranti. Gli stessi che a inizio settimana si sono presi cura di Piazza Garibaldi, togliendo le erbacce tra il cemento. Un nuovo duro colpo inferto ai writer impietosi che, soprattutto in Oltretorrente, deturpano edifici pubblici e privati. Così, a partire dalle nove, l ‘ instancabile Maria Gabriella Costa, anima delle squadre anti-graffiti, è approdata in via D ‘ Azeglio. Unica donna a guidare il team di lavoratori a servizio della comunità. «Siamo molto soddisfatti -chiosa mentre guarda la parete esterna dell ‘ Ospedale imbiancata a nuovo – anche se manca ancora qualche ritocco». Per questo ha convinto i tecnici del Comune a ripassare lunedì per cancellare definitivamente uno schizzo di bomboletta «particolarmente tosto». «Credo sia davvero bello il fatto che partecipino anche i giovani richiedenti asilo, proprio perché ridare dignità alla nostra Parma è un tema che sta a cuore a tutta la comunità». In effetti negli anni i residenti hanno ingaggiato un ‘ aspra battaglia contro il degrado urbano, lamentando il prolificare di scritte – talvolta anche volgari – sui muri del quartiere. In mattinata e a sorpresa è approdato anche il viceprefetto Attilio Ubaldi: «E ‘ solo l ‘ inizio, abbiamo intenzione di sostenere i progetti come questo: preziosi sia per i richiedenti asilo, che per la comunità parmigiana». Anche al Comune, visto che il progetto anti-degrado proposto dalla Costa è stato poi felicemente adottato nell ‘ ambito di Mi impegno a Parma. «Credo che il ruolo fondamentale dei Comuni sia proprio questo – prosegue Ubaldi -: stimolare appunto i progetti che vedano protagonisti i migranti, favorendo sinergia e integrazione». Tanti poi i parmigiani che hanno espresso il loro plauso per la presenza del team. «Sono convinta che ridare dignità a un monumento importante come l ‘ Ospedale Vecchio sia davvero una nobile missione – com menta Carlotta -. Bello è inoltre vedere quest ‘ integrazione concreta, lontana da slogan, pregiudizi ma anche perbenismo inutili».

Articolo della Gazzetta di Parma di Chiara Pozzati del 4 Ottobre 2015

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One Response to Tornano le «squadre anti graffiti » e questa volta insieme ai migranti

  1. Enza P.C. Rispondi

    6 ottobre 2015 at 03:50

    Ottimo esempio di inclusione e partecipazione di chi rifugiato “non ha deciso di arrivare fra gente di un altro paese per percepirne il senso di fastidio” , i migranti non arrivano qui in Italia, dopo aver vissuto storie spaventose, per cogliere lo sguardo di noia che passa distratto sulle loro vite, con quella supponenza di chi nel benessere, sciocco, pensa “a me non capiterà mai”.
    Bravissima Gabriella, hai fatto centro:
    Hai unito il tuo amore per l’Italia troppo poco rispettata nella sua bellezza, alla bellezza del progetto che hai fatto in modo si concretizzasse. Parma è una città straordinaria con tanta bella gioventù, sono certa che avrai l’energia per mostrare a tutti che “chi vuole operare un cambiamento per il bene della comunità non è indispensabile sia italiano”. Forse questo è l’unico modo affinché gli italiani si sveglino e smettano di credere che il loro patrimonio violato è apprezzabile.
    Non lo è per niente. Ogni muro, ogni cosa deturpata deve essere recuperata e resa bella al più presto, ovunque, ma è noto “senza una sveglia speciale: che squilla e poi squilla, poi risquilla a lungo, molto a lungo, tutto è statico e sembra impossibile. Sembra …

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