Montegrotto
C’è persino un materasso gettato a ridosso della porta a vetri che conduce alle sale del primo piano nel bazar di degrado e sporcizia che attornia il Palazzo del Turismo. Non bastassero dunque le scorribande compiute all’interno degli hotel dismessi, cui spesso hanno posto fine carabinieri e polizia locale, anche le terrazze di quella che dovrebbe essere la sede culturale cittadina sono diventate nuovi dormitori di fortuna di altri disperati. Sicuri, peraltro, di pernottare indisturbati.
La struttura di via Scavi, di proprietà della Provincia ma affidata in concessione al Comune, è infatti da tempo zona franca per barboni e writers Basta vedere le scritte che campeggiano sulla facciata del Palaturismo, visibili, in tutto il loro degrado, agli occhi dei turisti.
Il retro della struttura, posto al confine con l’hotel Montecarlo, da tempo dismesso, offre del resto il peggio di ciò che circonda il Palazzo. Ci sono pile di bancali in abbandono, mucchi di inerti edili scaricati abusivamente, rottami di ogni genere. Avventurarsi nella discarica a cielo aperto è impossibile se non per quanti la utilizzano come latrina. La scena coglie lo sconcerto di quanti visitano gli scavi romani. E di quanti passeggiano per viale Stazione, la zona elegante di Montegrotto, che scopre, nel Palaturismo, il proprio scorcio meno adeguato. Cittadini e comitati da tempo protestano.
«C’è da chiedersi – dice Marino Campagnaro del comitato Cittadini Attivi per Montegrotto – cosa potrebbe succedere se qualcuno desse fuoco alla catasta di rifiuti. C’è da sperare che con il recupero dell’uso della sala teatrale, inagibile da due anni, si compiano anche interventi per la sorveglianza dell’edificio. Ma che intanto vigili e carabinieri che hanno sede nel comando a due passi, intensifichino i controlli. Mettendo fine a questo scempio».
Articolo de La Stampa di Lucio Piva del 6 Ottobre 2015
Commenti recenti