Pigna
Alcuni murales realizzati lungo la via del cimitero, a Pigna, hanno scatenato un vero e proprio caso politico, a Pigna, con la minoranza che ora chiede le dimissioni del sindaco, Daniela Simonetti e si preannuncia anche un ricorso alla Procura. A scatenare il casus belli è stata l’autorizzazione verbale del primo cittadino a un gruppo di giovani writer per realizzare i murales su un muro di contenimento di circa trenta metri nella via che porta al camposanto. «Si tratta di figure orrende – spiega il consigliere comunale di opposizione, Renato Borfiga – tra l’altro realizzate in una zona sottoposta a vincolo ambientale. Ma non è tutto. Il grave errore è stato quello di autorizzare queste opere, senza una formale delibera o un quasiasi altro provvedimento amministrativo. Per questo e per altri motivi ho presentato un’interpellanza con la quale chiedo al sindaco di dimettersi». In una lettera inviata al consigliere Borfiga, il sindaco si assume la responsabilità per l’accaduto e avverte: «In merito all’autorizzazione dei disegni… non esiste alcun atto formale. Nonostante ciò è totalmente mia la responsabilità d’aver destinato quello spazio come sfogo artistico per i ragazzi. Circa un anno fa veniva quasi quotidianamente segnalata al Comune la comparsa di scritte che sfregiavano l’interno dei carruggi, in punti storici del paese, deturpando il patrimonio culturale». E poi. «Su segnalazione ingenua di minori è stato identificato uno dei vari attori di queste scritte e in accordo con la famiglia lo stesso ha provveduto a cancellare queste scritte e numerose altre fatte da soggetti non identificati». Conclude il sindaco nella propria missiva: «Ho valutato alla fine di gratificare questa persona, destinando uno spazio in zona periferica (per altro un orribile muro in cemento già ricco di scritte, alcune piuttosto volgari) dove potersi esprimere assieme ad altri appassionati di questa forma artistica. Ad oggi non ho ricevuto segnalazioni di nuove scritte nel centro storico e i ragazzi sono orgogliosi del loro lavoro». Dunque, un gesto in buona fede, certo, quello del sindaco, forse un po’ ingenuo, ma che non è sfuggito alla minoranza comunale che oggi chiede le dimissioni della Simonetti, considerando quest’ultima una grava mancanza. «Innanzitutto – spiega Borfiga – chiediamo che il sindaco ne risponda in Consiglio comunale e che poi prenda atto della gravità di questo fatto, rassegnando le dimissioni».
Articolo de La Riviera di Fabrizio Tenerelli del 8 Ottobre 2015
Margherita
9 ottobre 2015 at 06:45
Ecco un bell’esempio della follia collettiva che avvolge il mondo dei graffitismo.
La tranquilla e assurda voglia di potere e decisionismo di chi ha il comando, ma, soprattuto avebbe l’obbligo di seguire per primo le regole di buon governo e la legge.
La cosa più sorprendente e molto inquietante è la giustificazione riportata dalla stampa del primo cittadino. Anche se a Pigna asseconda le esigenze di un comune che ha meno di 500 famiglie, la spiegazione che ha fornito è paradossale.
Purtroppo rappresentativa di come il problema gravissimo del “vandalismo diffuso” sia da ogni addetto ai lavori interpretato e affrontato con personalismi: fino a cadere nell’identica azione dei vandali.
Essere sindaco o assessore o altro non autorizza a scavalcare le procedure e gli obblighi.
La cosiddetta “buona fede e l’ingenuità” non sono apprezzabili in chi amministra una comunità, alla quale deve prima di tutto dare il miglior esempio di rispetto della legge.
Ora si scateneranno i soliti giudizi di -mi piace, non mi piace- come sempre. Sono solo ridicole e inutili attribuzioni di competenza artistica e voglia di dire la propria.
A me e alla maggior parte dei cittadini italiani non piace che ci sia chi fa e disfa senza rispettare regole precise.