Quiliano, raid dei vandali nel parco archeologico

Quiliano

Secoli di storia e anni di lavoro aggrediti dai vandali. L’area archeologica del parco di San Pietro in Carpignano, faticosamente riportata all’antico splendore e diventata uno dei luoghi più apprezzati di Quiliano, è stata presa di mira da uno o più ragazzi che, armati di bombolette spray, hanno deturpato i muri e le colonne esterne della chiesetta lasciando frasi volgari e scritte senza senso. Una bravata, che però ha fatto sollevare l’indignazione degli abitanti della zona e ha fatto scattare la caccia al vandalo in tutto l’abitato di Quiliano e delle sue frazioni. Il raid è stato compiuto nell’area all’aperto dietro alla chiesetta. Con le bombolette spray sono state lasciate sui muri perimetrali scritte volgari e una frase in inglese (“Solo dio ci può giudicare”). In più uno scarabocchio ha deturpato una colonna di fronte. Appena arrivata la notizia, in Comune è calato lo sconforto: «Perché? Non ci sono ragioni che possano giustificare un gesto simile. È un luogo amato da tutti e abbiamo lavorato a lungo per renderlo fruibile per tutti», commenta il vicesindaco Mara Giusto, una delle persone che più si sono battute negli ultimi anni, ancora con la precedente amministrazione, per recuperare un’area che versava quasi in stato di abbandono e che oggi è il posto più gettonato per picnic e giornate all’aria aperta. Ora i danni sono al vaglio della Soprintendenza ai beni archeologici della Liguria e la funzionaria-archeologa Francesca Bulgarelli dovrà valutare quali interventi siano praticabili per rimediare, tenendo conto dei particolari materiali e del valore storico delle strutture. La zona di San Pietro in Carpignano si è rivelata negli ultimi anni particolarmente ricca di testimonianze degli antichi abitanti della vallata del torrente Quiliano. Oggi nel parco sono stati previsti, oltre ad un museo archeologico, un’area verde con un “percorso vita”, impianti sportivi e ludici, locali utilizzabili per feste e sagre, sala convegni e arena spettacoli. Nel frattempo proseguono le indagini della polizia municipale: per ora la denuncia è a carico di ignoti, ma gli agenti coordinati dal comandante Ivano Fraternali stanno esaminando le immagini della sorveglianza per cercare i responsabili. E non è escluso che il sindaco Alberto Ferrando decida per gli autori dei vandalismi, una volta identificati, una pena analoga a quella assegnata ai ragazzini che avevano deturpato il parco giochi ad Albissola Marina: ripulire i muri della città anche dai graffiti di altri.

Articolo de Il Secolo XIX di Giovanni Vaccaro del 24 Ottobre 2015

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