Genova
Lo ha bloccato mentre, bomboletta in mano, stava scrivendo sul muro del vicolo, pitturato di recente, “Animal Liberation Front”. Scritta nera, immancabile stella anarchica a firma del blitz. Non immaginava certo quella che sarebbe stata la reazione del writer . «Si è girato, mi ha detto qualcosa e subito dopo mi ha spruzzato dello spray negli occhi. Cosa era? Mi ricordo solo che ho sentito un bruciore terribile…». A parlare è Argentino R., 40 anni, agente immobiliare del centro storico, medicato e dimesso all’ospedale Galliera dopo l’aggressione subita la scorsa notte. Argentino stava rientrando nella sua abitazione di vico Gibello, traversa della centralissima via San Lorenzo. Era mezzanotte passata quando ha notato quel giovane intento a scrivere con vernice spray sul muro del vicolo, non lontano dal portone di casa sua. Ha provato a ribellarsi contro il malcostume delle scritte sui muri, una delle cause del degrado e della brutta immagine turistica di tanta parte dei vicoli. Ma è finito al pronto soccorso del Galliera, con gli occhi tormentati da un bruciore fortissimo. L ì ha trascorso tutta la notte di sabato. Alle prime luci di ieri è stato dimesso: «Trauma agli occhi, cinque giorni di prognosi», recita il referto medico. Sta bene. Anche se è sotto choc per quanto accaduto. «Aveva un cappuccio nero» Sull’accaduto indagano i carabinieri del nucleo radiomobile, già impegnati nella caccia all’aggressore. Le indagini sono, però, in salita. Anche perché, secondo la testimonianza della stessa vittima, il writer «indossava un cappuccio di colore nero, che gli copriva il viso». Voleva evitare di essere ripreso dalle telecamere della zona. «Forse era francese», ha spiegato Argentino. Non si esclude che possa trattarsi di un casseur in “trasferta” dalla Francia. L’agente immobiliare lo ha bloccato l’altra notte: «Devi smettere di scrivere», gli ha intimato. Ma non si aspettava quella reazione violenta: per poter fuggire, il giovane gli ha spruzzato dello spray urticante nell’occhio. Non è chiaro se si trattasse della stessa vernice nera, utilizzata per scrivere sul muro, o di qualche altra sostanza. Comunque, il “grafomane” riesce a fuggire lasciando per terra un paio di bombolette. A dare l’allarme è un carabiniere libero dal servizio che sente le urla dell’agente immobiliare e lo soccorre. Sul posto arrivano i colleghi e il 118. Argentino R. finisce al Galliera, i militari avviano accertamenti. Due le strade per giungere all’identificazione dell’aggressore: le immagini registrate dalle telecamere della zona, nella speranza che il casseur sia stato ripreso prima che indossasse il cappuccio, e le stesse bombolette, già spedite nei laboratori dell’Arma. L’obiettivo è risalire al writer attraverso le impronte lasciate sui due contenitori.
Articolo de Il Secolo XIX di Tommaso Fregatti del 26 Ottobre 2015
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