Ventimiglia
Il Dio dei Trasporti non è stato clemente con la Liguria. Come tutti gli esclusi dall’Alta Velocità – quella “Y” che collega Torino e Venezia a Roma e Napoli, e tutti gli altri ciccia – noi liguri viaggiamo ammonticchiati su macinini ribattezzati, beffardamente, Regionali veloci. L’unica cosa bella, il paesaggio, ci viene negato dai graffitari (ma loro si auto-denominano writer) che non si accontentano più delle fiancate, ormai oscurano anche i vetri delle carrozze ferroviarie. Ultimamente, poi, alcuni passeggeri sono passati al vandalismo puro e semplice: mettendo in pratica la truculenta saggezza, diffusa non solo negli anfratti dell’Imperiese, che quanto è pubblico non è di nessuno, dunque si può danneggiare impunemente. Del resto, anche sui bus genovesi, come se non bastassero le scritte a pennarello del tipo «Ti amo cigliegina», con la “gl” , gli autisti delle linee notturne viaggiano ormai barricati, temendo di dover vedere, sentire e parlare, a differenza delle scimmiette che gli devastano il luogo di lavoro. Sinché, al culmine dell’escalation, ecco che i vandali del sabato sera, dopo il consueto sballo nelle discoteche dell’estremo ponente ligure (detto anche Far West), festeggiano la Notte di Hallowen, la festa più stupida del mondo, spaccando finestrini. Non è bello, prendersela con ragazzini che potrebbero essere miei figli, ma questi sono sbarbatelli viziati, che non meritano nessuna comprensionei. Ehi, raga, non è ora di smetterla? E ai vostri genitori dico: cosa aspettate per intervenire, che vi arrivi a casa il conto?
Articolo de Il Secolo XIX di Mauro Barberis del 2 Novembre 2015
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