Cassina De’ Pecchi
I murales che si vedono in giro per il paese e che hanno abbellito negli ultimi tempi gli angoli brutti non erano gratis, come è stato sbandierato dall’Amministrazione. A sostenerlo è il capogruppo della lista di minoranza Uniti per Cassina, Andrea Maggio, che nei giorni scorsi ha lanciato una dura accusa contro un’ iniziativa che all’epoca aveva diviso l’ opinione dei cittadini tra chi apprezzava e chi invece disprezzava i murales realizzati. Maggio anzitutto sostiene che l’ Amministrazione ha sborsato in realtà 5.000 euro, ovvero il costo del noleggio (con un sotterfugio) dell’impalcatura mobile per la realizzazione del murales alla scuola primaria: in pratica l’ Amministrazione, a suo dire, l’ avrebbe presa per la pulizia delle canaline, ma l’ avrebbe mantenuta sul posto più dei quattro giorni necessari all’intervento, a beneficio proprio dei pittori che hanno realizzato l’ intervento alla palestra di piazza Unità d’ Italia. Ma gli appunti di Andrea Maggio in merito sono anche altri: «Per quale motivo non è stato previsto un “concorso di idee” per assegnare spazi pubblici?», è uno di questi. E poi c’è il più clamoroso: i graffiti sarebbero stati eseguiti senza il permesso dei proprietari dei muri. «L’Amministrazione assegna spazi pubblici senza esserne il proprietario (o averne ottenuto formale nulla-osta) – ha spiegato – Ad esempio, i muri sotto la stazione della metropolitana sono di proprietà. Come di proprietà del Comune di Milano sono i muri di sostegno del sottopasso di via Vittorio Veneto. Quelli lungo via Venezia sono addirittura di un privato. Nemmeno hanno chiesto cosa ne pensava il proprietario».
Articolo della Gazzetta della Martesana del 31 Ottobre 2015
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