Viterbo
E’ successo in piena notte, a Porta Fiorentina. Alcuni writer, una vera e propria banda composta, secondo le prime ricostruzioni, da almeno cinque giovani, ha preso di mira il “Vivaldo”, il treno di ultima generazione entrato da poco in circolazione, e lo ha completamente “verniciato”. Un danno pesante. Impossibile, per chi saliva sul convoglio, poter vedere qualcosa dai finestrini. Inoltre, la copertura effettuata mediante le famigerate bombolette spray, appariva talmente vasta, da rappresentare qualcosa di unico. Il fatto sarebbe successo, dopo l’una di notte, nell’arco di meno di un’ora. Un’azione rapida e incisiva in una stazione in cui, da tempo, è stato chiesto l’uso di telecamere. Sarebbe bastata infatti una telecamera per sgominare, in tempo reale, l’organizzazione. Il danneggiamento aggravato, tra l’altro, sarebbe avvenuto, simultaneamente, in altre stazioni del Lazio: tanto da far sospettare un vero e proprio attacco mirato contro questo ultimo arrivato nella famiglia dei treni. Le cronache, negli ultimi anni, documentano vari successi investigativi della polizia ferroviaria di Viterbo nella lotta contro il fenomeno. In un caso, si arrivò anche a individuare il fornitore delle bombolette, che operava in un piccolo centro della provincia di Viterbo. Ci sarebbe, dietro quella che, sempre più, appare una vera e propria organizzazione, una serie di “ideologi” e di mandanti. Anni fa, se ne individuò la “base” a Milano. Qualunque sia stata la motivazione che, alcune notti fa, ha spinto la banda a colpire a Porta Fiorentina, è di tutta evidenza che, in quell’area, nonostante la relativa centralità, è come se vi fosse una sorta di “fossa oscura”, in grado di sfuggire anche alle occhiate di chi, durante la notte, vi passa accanto. Per questo, andrebbero potenziate sia l’illuminazione sia, e soprattutto, dei sistemi di sorveglianza a base di telecamere. Questi writer, tra l’altro, sono in grado di agire con incredibile rapidità e di rendersi quasi impalpabili. Insomma, si tratta di un fronte di indagine tutt’altro che facile. Ma è certo che, prima o poi, sul piano investigativo, si verrà a capo anche di quest’ultimo episodio. Un episodio sconcertante.
Articolo del Corriere di Viterbo del 5 Novembre 2015
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