Milano
In una notte di novembre del 2014, due ragazzini camminano sotto i portici di un condominio in via Fabriano, in zona Affori. Hanno in mano un sacchetto, da cui estraggono le bombolette. Le telecamere li riprendono mentre spruzzano vernice sui marmi, sulle facciate, sulle saracinesche dei negozi al piano terra. Qualche giorno dopo, insieme alla denuncia del condominio, i filmati di quella notte vengono inviati agli investigatori del Nucleo tutela decoro urbano della Polizia locale. In via Fabriano ci sono ancora i segni lasciati da quei ragazzi: Blitz , che è una tag , un «nome d’arte», come Dasty , e come Raif ; vicino si legge la scritta, Bmcrou , che equivale a Bm crew , cioè gruppo di graffitari. Fino a quel momento, la Bm non è mai apparsa nel panorama dei writer vandalici. Nel novembre 2014 parte l’indagine che, qualche giorno fa, ha portato a tre denunce. E che racconta come stia cambiando il graffitismo milanese.
Il profilo è questo: molto territoriali, emergenti, minorenni. Ad Affori i writer della Bmc hanno segnato per mesi l’intero quartiere. Muri, saracinesche, cabine elettriche, spesso anche treni, imbrattati con la vernice e con il catrame. Prima che venissero identificati, un loro passaggio ha pesantemente investito Villa Litta (nella foto in alto in questa pagina), edificio seicentesco e simbolo del quartiere. Per due volte gli stessi ragazzi hanno imbrattato la mensa scolastica di via Iseo, che in ottobre 2014 era già stata ripulita dall’Associazione nazionale antigraffiti in accordo col consiglio di Zona 9. La rapida espansione della Bmc dimostra una tendenza più ampia: «Si tratta di minorenni già ben strutturati in gruppo – spiega Fabiola Minoletti, dell’Associazione antigraffiti – che come altre crew simili stanno approfittando degli spazi lasciati liberi dai writer “storici”, gli adulti che negli ultimi anni sono stati indagati e perseguiti con grande decisione dalla Procura». Tutte queste inchieste sono state fatte dal gruppo degli investigatori specializzati della Polizia locale, che oggi registrano il cambiamento. Gli stessi agenti, a fine ottobre, hanno già denunciato altri tre ragazzi, tutti 17enni, responsabili di una notevole sequenza di attacchi ai treni. Nelle loro abitazioni, nell’hinterland di Milano, hanno sequestrato 200 bombolette spray e un centinaio di bozze di graffiti da realizzare. Alla fine dell’estate, mentre gli investigatori dell’Unità tutela decoro urbano stavano per chiudere l’indagine e arrivare alle identificazioni, i writer della Bmc sono ricomparsi: stavolta hanno sconfinato.
I volontari dell’Associazione antigraffiti, dopo aver ripulito un muro o una strada, programmano in seguito controlli regolari per verificare che non avvengano nuovi imbrattamenti. E così è andata anche la mattina del 28 settembre scorso, in via Bagnera, una strada stretta come un vicolo in pieno centro, tra via Torino e piazza Mentana. I muri erano stati ripuliti il 31 marzo 2015, in collaborazione con 80 studenti della vicina scuola media. Alla verifica del 28 settembre sono state scoperte due enormi tag di Dasty e Raif , accanto alla firma Bmc . «I nostri controlli – continua Fabiola Minoletti – sono importanti sia per mantenere pulita la città, sia per comprendere le evoluzioni del graffitismo a Milano». I tre writer emergenti e spregiudicati di Affori sono ora indagati anche per i graffiti in via Bagnera.
Articolo del Corriere della Sera di Gianni Santucci del 8 Novembre 2015
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