Castellaneta
Lo spray ha trasformato quell’angolo di Castellaneta in una galleria d’arte a cielo aperto: murales variopinti, messaggi nascosti e qualcuno più esplicito, come quel “Gay is not a crime”. Poi qualcuno, due sere fa, ha pensato di lasciare il suo “tag”, come dicono i writers: spray nero, lo stesso usato per creare tanta bellezza, che con perizia degna di miglior causa ha cancellato “not” trasformando la tolleranza in omofobia. L’associazione Aracnea, che ad agosto aveva lanciato l’inziativa “Street like a rainbow”, un contest di street art che aveva richiamato artisti da tutta Italia per colorare le anonime pareti esterne dello stadio comunale, ha denunciato tramite Facebook l’atto vandalico che ha colpito l’opera di Francesca Pastore. Scusandosi a nome del vandalo ignoto, l’associazione ha invitato l’artista a ripristinare l’opera ricevendo, almeno per il momento, una secca risposta sempre tramite il social network: «Ecco come rispondono ad un messaggio contro l’omofobia da me lasciato durante un evento. Beh per me non è un crimine, ma a Castellaneta a quanto pare sì, l’opera resterà così, come il paesello merita. Peace». Ovviamente, il gesto ha ricevuto la condanna di diversi utenti Facebook, che attraverso la pagina di Aracnea hanno preso le distanze da quanto accaduto.
Articolo dwl Nuovo Quotidiano di Puglia di Francesco Tanzarella del 8 Novembre 2015
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