Cava De Tirreni
«Stultorum mater sempiter gravida», ovvero la madre degli stolti è sempre incita, recita un noto proverbio latino. Ed è questo il leit motive che, accompagnato da rabbia ed indignazione, sta tenendo banco a Cava de’ Tirreni sin dalle prime ore di ieri mattina. Ignoti, infatti, nel corso della notte tra venerdì e sabato, hanno preso di mira la gradonata appena realizzata in piazza Abbro. Le pietre grigio scure che ricoprono la nuova ed elegante seduta, sono state imbrattate da scritte a pennarello indelebile, con delle parole comprensibili, forse, soltanto al «fantomatico artista» che le ha realizzate. Molto probabilmente, ad essere stati ispirati dal muretto immacolato, che quindi avrebbe attivato la loro discutibile vena artistica, sarebbero stati degli adolescenti. Ragazzini inconsapevoli, forse, del danno arrecato alla collettività metelliana. Infatti, la nuova agorà ancora deve essere inaugurata ufficialmente, dal momento che mancano ancora le ultime rifiniture. Soltanto una settimana fa, quando venne eliminata la recinzione che delimitava il cantiere, la piazza antistante il Palazzo di Città è stata aperta al pubblico. Sono bastati soltanto sette giorni, quindi, per vedere già i soliti vandali in azione e deturpare le opere appena ultimate in Piazza Abbro. Come confermato anche dal vicesindaco di Cava de’ Tirreni, Nunzio Senatore, al vaglio della polizia locale metelliana ora ci sono le immagini registrate delle telecamere del sistema di videosorveglianza puntate sulla piazza antistante la Casa Comunale. A quanto pare, la stessa scritta, ripulita venerdì mattina, sarebbe comparsa la notte precedente sugli antichi gradini dinanzi all’ingresso principale della Mediateca Marte. Molto probabile, quindi, che dietro questi due atti vandalici possa esserci la stesso mano. Le foto dello sfregio consumatosi nella notte tra venerdì e sabato nella centralissima piazza Abbro, sin dalla prima mattinata di ieri ha invaso i social network. Con il passare delle ore, sul web si sono sprecati i commenti di rabbia e di sdegno, da parte di numerosi cittadini cavesi che hanno condannato senza mezzi termini l’episodio: «Una vergogna, siamo circondati da vandali e non c’è assolutamente rispetto per la nostra Cava» scrive una signora cavese. «Possiamo sperare soltanto che questo soggetto sia stato ripreso da qualche telecamera e paghi i danni che ha fatto». «Sono indignata da cittadina arrabbiata non può essere impunito chi deturpa e offende la nostra città» tuona un’altra cittadina metelliana. Ad alimentare la rabbia dei cavesi è stato soprattutto il fatto che la piazza è stata presa di mira dai vandali ancor prima dell’ultimazione dei lavori di restyling che stanno proseguendo ormai da quasi due anni. La riqualificazione di Piazza Abbro, inoltre, già di per sé ha una storia travagliata alle spalle. Le prime polemiche, che a distanza di anni si trascinano ancora oggi, cominciarono già quando nel 2012 l’amministrazione Galdi svelò il progetto della nuova piazza, al cui centro era prevista una scacchiera. Dopo un lungo braccio di ferro con la Sovrintendenza, il Comune metelliano fu costretto a cambiare il progetto, e a sostituire le pietre bianche con altre di colore grigio tenue per ridurre l’impatto visivo. Ma, non appena partirono i lavori, il rinvenimento sotto la piazza di un bunker risalente alla seconda guerra mondiale, provocò un nuovo stop al cantiere. Ora, a distanza di mesi, i lavori stanno per giungere finalmente al termine. Nei prossimi giorni si provvederà al completamento dell’illuminazione a led e della fontana realizzata nei pressi dell’ingresso secondario del Palazzo di Città. Prima dell’inaugurazione ufficiale, però, a causa dei soliti «cafoni» di turno, bisognerà già ripulire dai graffiti la gradinata.
Articolo de Il Mattino di Valentino Di Domenico del 15 Novembre 2015
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