San Benedetto
“Muro appena pulito, puntuale è arrivato lo scemo”. Il sindaco tuona contro i vandali armati di vernice spray. Su Twitter, il primo cittadino ha pubblicato la fotografia del muro esterno delle scuole Sacconi, in via Leopardi, sfregiato da una scritta condita da parolacce. Con il suo commento, Gaspari ha ricordato che quella stessa parete, pochi giorni prima, era stata tirata a lucido nell’ambito dell’operazione Decoro Urbano, che l’amministrazione comunale sta portando avanti in varie zone della città, iniziando proprio dal centro. Fatica e soldi sprecati, visto che gli imbrattamuri tornano puntualmente a colpire e si prendono pure gioco di chi intende migliorare la decenza degli spazi pubblici, come si deduce dal tono della frase lasciata in bella mostra. Una vera sfida che, purtroppo, al momento i writers sembrano vincere. Escludendo le azioni di ripulitura che, come detto, spesso vengono vanificate nel giro di poco tempo, l’amministrazione pare non riuscire a trovare una strategia utile quantomeno a tentare di frenare questa piaga, che non risparmia alcun quartiere.
Volendo citare il grande De André, sul nodo degli imbrattamuri il Comune “si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità”.
Intanto si avvicinano le elezioni e la questione del decoro urbano, inevitabilmente, finisce nelle agende degli aspiranti candidati sindaco. Sia a sinistra, con Paolo Perazzoli, che a destra, con Pasqualino Piunti, in molti affermano che occorre fare di più. “Come partito abbiamo diverse proposte, alcune già protocollate in municipio. Peccato che non siano state prese in minima considerazione” afferma Piunti sottolineando come gli aderenti al Pdl-Forza Italia (soprattutto i più giovani) abbiano già sfornato varie idee.
Ad esempio: frenare la vendita di vernice spray ai minorenni, considerando che, spesso, gli imbrattatori sono proprio ragazzini. Altra trovata: realizzare un festival giovanile chiamato “Dalla Street Art allo Street Food”, con l’obiettivo di porre una netta distinzione tra vandalismo e arte. Soluzioni che, al momento, sono cadute nel vuoto. Sulla graticola torna il vicesindaco Fanini, delegato al decoro urbano. All’inizio del 2012, Fanini si era detto propenso a ragionare su una sorta di ricompensa in denaro per i cittadini capaci di contribuire all’individuazione di un imbrattamuri. Ma l’idea venne accolta con scetticismo dal Pd, in particolare dall’allora capogruppo Loredana Emili, rimanendo così lettera morta. “Dopo aver prospettato quella fantasiosa soluzione – chiosa Piunti – il vicesindaco si disse pronto a studiare altre contromisure. Ma i frutti di cotanto studio non li abbiamo ancora visti”.
Articolo del Corriere Adriatico di Marco Braccetti del 15 Novembre 2015
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