Caccia allo spasimante imbrattatore di muri

Terlizzi

«Non va via l’odore del sesso». Così lo spray nero ha sfregiato la pietra bianca del centro storico. Le strade del borgo antico sono diventate quaderno in bianco dove scriverci di tutto. Via Romaniello, a due passi da largo Annunziata: cuoricini tutt’at torno, sulle basole a terra. Scritte sdolcinate sugli scalini di un’abitazione. E poi, sui muri, citazioni di canzoni, dichiarazioni cubitali, versi post-romantici tutti con lo stesso contorno di cuori neri dipinti a mano: «Sei tutto quello che voglio, anzi di più». E per finire l’immancabile classico «Ti amo!». L’odore del sesso forse non andrà via, ma chi ha firmato quei graffiti neri non si sarà reso conto che nemmeno quelle scritte andranno via così tanto facilmente. L’amore ai tempi della stupidità, verrebbe da dire. Anche perché c’è poco da dire di fronte alla vista di questo sfregio: «È difficile comprendere come a ragazzi che frequentano forse quotidianamente quei luoghi piaccia stare nel degrado più assoluto», dice Francesco Paolo Barile, referente dell’associazione di volontariato «Puliamo Terlizzi». Soltanto qualche settimana fa proprio da queste parti una trentina di volontari avevano ridipinto di nuovo un’intera facciata di largo Annunziata, allestito fiori e costruito a mano fioriere, restituendo un minimo di dignità architettonica all’antico scorcio medievale. Ora è tutto da rifare. Peggio di prima, se è possibile. Come se non bastasse, infatti, alla scenografia color nero indelebile messa sui muri da qualche ragazzotto nullafacente si aggiungono bottiglie di birra, resti di snack, pacchetti e cicche di sigarette. «Non possiamo tollerare e rassegnarci a questo stato di cose aggiungono gli attivisti di “Puliamo Terlizzi” -, le autorità devono prendere provvedimenti adeguati, ci siamo stancati di dirlo ma non per questo smetteremo di ripeterlo ancora».

Articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno di Cosimo De Gioia del 19 Novembre 2015

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