Roma
Finalmente ha un’identità l’Uomo che scrive con i pennarelli sui muri, il misterioso graffitaro che da anni scarabocchia i palazzi di Roma e di altre città, divenuto celebre per la surreale fantasia dei suoi disegnini e anche per alcune strampalate esternazioni politiche scambiate talvolta per credibili minacce terroristiche (le sue scritte “Br ammazzate” sono finite ripetutamente sui giornali). È un signore palermitano quasi ottantenne, di nome Enzo, anzi Signor Enzo, come è stata battezzata la pagina Facebook ufficiale a lui dedicata. In un precedente articolo scrivemmo, un po’ per scherzare un po’ no, che quelle scritte e quei disegnini avrebbero potuto suscitare l’invidia di diversi artisti contemporanei. Ora succede che due giovani artisti, non per invidia ma per ammirazione, hanno deciso di rendergli omaggio: Marco Leone Barone e Vincenzo Profeta hanno accolto i graffiti del Signor Enzo nella loro galleria “Laboratorio Saccardi” a Palermo. Hanno anche coinvolto un pittore importante come Enzo Cucchi, il quale in una xilografia a sua firma ha citato i disegni del pennarellista urbano. Nei prossimi giorni la xilografia verrà donata alla Galleria d’arte moderna di Palermo, quindi possiamo dire che l’opera del Signor Enzo farà il suo ingresso in un vero museo.
E lui che ne dice? Nulla, perché Enzo è un signore che vive senza fissa dimora tra Palermo e Roma, che dorme in strada o chiede ospitalità a parrocchie e conventi, e pur essendo persona di buona cultura (pare sia laureato in Legge) se ne infischia dei musei, delle pagine Facebook e degli articoli di giornale.
Articolo de Il Messaggero di Pietro Piovani del 26 Novembre 2015
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