La Spezia
C’ è chi considera le scritte sui muri una forma di arte contemporanea. E c’è chi le classifica come vandalismo. Comunque sia, slogan e graffiti continuano a fiorire in città, e il Comune continua ad impegnare cifre consistenti per ripulire le facciate di palazzi pubblici e luoghi storici. L’ultimo impegno, riguarda la scalinata di San Giorgio. Già erano stati riconosciuti 10.370 euro all’impresa Francesca Lazzarotti Restauri, per intervento di pulizia murale da graffiti. Durante l’esecuzione degli interventi, i vandali hanno colpito di nuovo. In buona sostanza, mentre il Comune faceva pulire, qualcuno ha fatto nuove scritte. Si è reso necessario un nuovo stanziamento per 4.250 euro, più 935 euro di Iva. I fondi del restauro della scalinata, che sta richiedendo 450 mila euro, sono in parte del Comune, ed in parte europei. I lavori principali sono stati assegnati alla ditta Selene, per 231.198 euro. Fra le ulteriori spese, risultano 40.339 euro per l’impianto di illuminazione, assegnato alla Eghos, altri 15 mila di serramenti, a cura di
Mondo Infissi, le opere a verde, complete di impianto di irrigazione, che hanno richiesto poco meno di 87mila euro, affidati alla Vivai Piante S.Trio, e 8mila euro di arredi, ma anche 1683 euro di pulizia, trasporto e smaltimento materiali, riconosciuti alla Costa Mauro, e tutti i costi di progettazione e coordinamento della sicurezza, e assistenza archeologica, affidata a Luca Parodi per 4785 euro. Il progetto prevede anche un impianto di sorveglianza da 18.178 euro, appaltato alla Fgs: un impianto che dovrebbe porre al riparo la scalinata da ulteriori incursioni. La ditta è già appaltatrice dei lavori di installazione e manutenzione dell’impianto di video sorveglianza di tutta la città. L’intervento ha richiesto modifiche anche per la parte delle opere a verde, che prevedeva in origine la realizzazione di un giardino pensile, ampliato in corso d’opera su suggerimento della Soprintendenza, con una maggiore spesa di 21.169 euro, facendo passare il primo impegno con la Vivai Salvatore Trio da 49.884 euro più Iva a 67.236 più Iva, raggiungendo gli 83.856 euro. La fornitura e posa di 16 panchine in ghisa e acciaio, con altrettanti portarifiuti, è stata affidata alle Fonderie Viterbesi, per complessivi 7.803 euro. In corso d’opera sono stati affidati ad Acam i servizi di allaccio alla rete idrica, per 3.647 euro.
Articolo de Il Secolo XIX di Sondra Coggio del 30 Novembre 2015
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