DERIVE
Quella scritta «Catia» con la vernice è uno schiaffo. Uno sfregio. Un atto incivile. Magari fatto con leggerezza, magari la leggerezza tipica di qualche giovane studente un po’ troppo su di giri in una delle serate del centro storico. Ma lo sfregio resta. Perché imbrattare un muro non è mai bello, a meno che non si tratti di spazi pubblici autorizzati per la realizzazione di colorati e interessanti graffiti. Ma arrivare fino a un muro esterno della cattedrale di San Lorenzo forse è un po’ troppo. Se ne sono accorti in parecchi, ieri pomeriggio, perugini e turisti sulle scale del Duomo che entravano per la messa o semplicemente sostavano sulle scalette ad ammirare la bellezza natalizia del cuore del capoluogo. Il disgusto ha portato qualcuno a postare su Facebook la foto di quella scritta, così evidente e brutta non tanto per il contenuto quanto per la assoluta mancanza di rispetto nei confronti di uno degli edifici più importanti di Perugia ma come di ogni altra città. Inevitabilmente, la foto è diventata “virale”. E i commenti come accade in questi casi sono stati i più disparati. Ne hanno preso visione un po’ tutti, dai cittadini comuni ai rappresentanti politici e tra cui anche l’assessore allo Sport e all’Urbanistica Emanuele Prisco. C’è da scommettere come immediata partirà la caccia al writer selvaggio. Anche se non è facile capire con esattezza chi possa essere stato: una ragazza che ha voluto fare una bravata o magari un uomo innamorato? In questo senso potranno essere molto importanti le risultanze fornite dalle telecamere di sicurezza del centro storico. E’ vero che quella delle scale del Duomo è una zona in cui l’illuminazione pubblica non è al massimo, ma è vero al tempo che di telecamere ce ne dovrebbero essere puntate in quella zona e che presumibilmente lo sfregio è avvenuto recentemente e probabilmente in un orario in cui non dovrebbero esserci state molte persone in giro.
Articolo del Messaggero del 9 Dicembre 2015
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