ALBINIA
Va avanti la riqualificazione del sottopasso di Albinia. Dopo il murale realizzato da Auar Factor su una parete è ora la volta di dipingere anche l’altra. A farlo sarà un’associazione culturale di Grosseto, Artefacto, che negli ultimi anni ha lavorato moltissimo proprio nel capoluogo realizzando molti progetti di riqualificazione. Fra i più importanti la Cittadella dello studente e il “Torrino” davanti alla stazione. Una delle componenti dell’associazione, Missia Donno di Albinia, ha risposto al bando che cercava di selezionare dei writers per il sottopasso della frazione. Gli artisti (Marco Milaneschi, Marco Donato, Missia Donno, Claudio Chimenti e Marius Gheorghe) si sono quindi dati da fare per presentare un bozzetto che rappresentasse «in maniera allegorica – spiega Milaneschi – la rinascita dopo quello che è successo ad Albinia tre anni fa». Il riferimento è chiaramente all’alluvione del novembre 2012 che investì la cittadina ed anche il sottopasso della ciclabile. Nel disegno è simboleggiato «il ritorno alla vita, non solo quello dovuto al lavoro dell’uomo -continua Milaneschi – ma anche quello della natura stessa che piano piano si riprende i suoi spazi». L’associazione selezionata anche grazie all’impegno di Agape e di Oca, Occasione per catturare attimi, è felicissima della possibilità che le è stata data. Milaneschi spiega che «la riqualificazione può costituire un ottimo deterrente per il vandalismo». Gli spazi dipinti in genere vengono rispettati. Una convinzione che a Milaneschi viene anche dall’esperienza di riqualificazione della Cittadella dello studente frequentata da tantissimi ragazzi nessuno dei quali ha mai toccato la loro opera. Ragazzi abituati a riqualificare e a farlo con materiali di qualità per rendere le loro opere belle a vedersi ma anche durature nel tempo. Per Milaneschi sarebbe auspicabile che anche gli altri spazi venissero dati in gestione ai ragazzi che potrebbero disegnarli senza dover andare la notte ed essere considerati dei vandali.
Articolo di Ivana Agostini del 7 Dicembre 2015, Il Tirreno
Commenti recenti