Street-art alla stazione Stura Si scatena la guerra tra writer

Torino

Se esistesse una guida turistica della Falchera, avrebbe un capitolo sulla stazione Stura. Scalo ferroviario che quest’estate ha invertito la rotta dopo anni di degrado ospitando Mistura: una convention di graffiti che ha radunato una sessantina di artisti che l’hanno trasformato in una grande galleria di street-art sui binari. «Ma nei giorni scorsi, qualcuno ha pensato bene di rovinare alcuni murales. Ho notato che una decina di lavori sono stati ricoperti da scritte. È un vero peccato», dice Rodolfo Grasso del Tavolo Sociale. Vandalismo? No, non proprio. Ma una vera e propria battaglia tra writer che hanno deciso di sfidarsi a colpi di bombolette.

La Miscela

Col festival artistico, la stazione Stura pensava di aver accantonato per sempre il suo passato difficile. Mistura, infatti, è stato l’ultimo tassello di una rinascita. Dopo aver aperto il bar, sistemato le biglietterie, gli ascensori, la Rfi aveva deciso di trasformare i suoi duemila metri di muri rovinati dalle scritte in grandi opere d’arte. «Mistura, che in portoghese vuol dire “miscela”, punta a mischiare i grandi nomi del movimento internazionale con le nuove generazioni», si legge nella sua presentazione. Progetto affidato all’associazione Monkey Evolution con l’idea che il «muralismo è anche uno strumento per migliorare la vivibilità degli spazi pubblici».

Rovinati i pinguini di Pao

Fino a qui, tutto bene. Se non fosse che qualcuno ha incominciato a «crossare» alcuni murales, che in gergo vuol dire rovinare l’opera di un artista ritenuto non all’altezza. A farne le spese, non solo i lavori dei giovani writer, ma anche quelli dei più conosciuti come Marte e Pao, l’artista diventato famoso per i suoi coloratissimi pinguini disegnati sui «panettoni» di cemento che combattono la sosta selvaggia. Sono stati almeno due i raid nelle ultime settimane. E le polemiche sono arrivate anche in Circoscrizione 6. «È un peccato che dopo anni di abbandono, i lavori artistici che hanno riportando un po’ di colore e ordine alla stazione Stura, siano stati rovinati – dice il consigliere del Ms5, Paolo Tkalez -. L’arte deve essere rispettata e conservata nel tempo. Mi auguro che i responsabili siano identificati e responsabilizzati su ciò che hanno fatto». Un desiderio difficile da realizzare anche se chi ha rovinato i muri di Mistura ha lasciato la propria firma scrivendo il nome della crew (squadra). Nel mondo dei graffiti nessuno vuole commentare ufficialmente. Così, si possono fare solo delle ipotesi sui motivi di questa faida. Quella più accreditata è questa: «Una banda di ragazzini – racconta qualcuno – pensa che chi ha partecipato alla convention ha venduto l’anima al diavolo. I writer dipingono in stazione i treni cercando di non farsi fermare dalle guardie. Non si fanno pagare i colori».

Articolo della Stampa di Paolo Coccorese del 18 Dicembre 2015

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