MILANO
DA GRAFFITI vandalici a galleria d’arte a cielo aperto con un mix di forme espressive: dipinti con figure umane e animali, “lettering” per celebrare parole e poesia di strada. Così rinasce piazza Maggi, l’area pedonale stretta tra l’autostrada e il metrò, punto di contatto tra Famagosta e il quartiere Torretta. Ieri, dai consiglieri di Zona 5 e 6, è stata inaugurata la «Ecomostra», chiamata così per cancellare il passato da “ecomostro” (da non-luogo) grazie all’arte. Lo spazio nato nel 2002 è usato come area di passaggio, spesso teatro di bivacchi, scippi, spaccio e anche covo di tossici. Adesso si volta pagina. L’auspicio è che la piazza possa diventare un luogo da vivere, da ammirare, animato e frequentato dalle famiglie. C’è già chi si ferma ad ammirare le nuove opere d’arte e a scattare selfie.
IL PROGETTO di rigenerazione urbana è stato promosso dai Consigli di Zona 5 e 6 per abbellire i muri raccontando nello stesso tempo la storia del posto, il Parco Agricolo Sud e le sue cascine, l’anima rurale del quartiere. Stanziati 5.800 euro per l’attacco d’arte, diretto da «Artkademy». «Hanno lavorato 35 artisti», spiega Alessandro Bertoldi, direttore artistico del progetto, che ieri ha fatto da Cicerone mostrando i capolavori: un elefante (pare che Annibale sia passato dal Parco Agricolo sud), una rana che divora palazzi, simbolo della natura che si riappropria dei suoi spazi, una mondina, poi una donna dalla pelle scura, che rispecchia la società interculturale, dipinta su uno dei piloni. Tantissime le piante. Una di queste è “ferita” dalle siringhe. Gli artisti si sono ispirati a ciò che hanno trovato: lavorando, ne hanno raccolte una trentina. E questo è solo un assaggio. Di opere ce ne sono tantissime, alcune ancora incompiute. Presente Ivan Tresoldi, poeta di strada, che presto interverrà anche lui, lasciando le sue parole sui muretti più bassi.
M.V.
Articolo de Il Giorno del 22 Dicembre 2015
Commenti recenti