Venezia
Li hanno notati i carabinieri dello stazio di San Moise. Quei due giovani tutti vestiti di nero che, dopo essersi arrampicati sui tetti attorno al palazzo di Prada, armeggiavano con delle bombolette spray. É successo lunedì pomeriggio: nuovi writer in azione ad imbrattare i poveri muri di Venezia. Stavolta i graffittari hanno scelto un obiettivo davvero alto: l’ultimo piano del palazzo di San Moisè, raggiungibile – anche se pericolosamente – dai tetti intorno. Qui i due si sono messi al lavoro, realizzando due grandi graffiti raffiguranti un pipistrello. Tanta vernice bianca e arancione per le due opere, firmate con i nomi d’arte degli autori: Ogien e Novak.
Dopo l’allarme lanciato dai gondolieri, sul posto è arrivata una volante della polizia. Gli agenti hanno agito con molta cautela, tenendo conto anche della pericolosità della situazione, vista l’altezza a cui si trovavano i giovani, oltretutto su un tetto spiovente, sopra una via di grande transito. Un passo in fallo e sarebbe accaduta una tragedia. Non è andata così. I due sono scesi tranquillamente, ultimata l’opera. Ma la polizia, che nel frattempo aveva raccolto testimonianze e studiato le varie vie di fuga, li ha raggiunti in Piazza. Entrambi polacchi, entrambi 25enni, sono stati denunciati a piede libero per imbrattamento aggravato in concorso. Nello zainetto avevano, non solo le bombolette usate per realizzare i graffiti, ma anche una videocamera con cui avevano ripreso le varie fasi del loro lavoro. Un’impresa rivendicata anche davanti agli agenti, a cui hanno pure spiegato di essere saliti sui tetti grazie a un’impalcatura.
ARTICOLO DEL GAZZETTINO DI ROBERTA BRUNETTI DEL 30 DICEMBRE 2015
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