GAETA
Da imbrattatori a custodi. È l’edificante storia di 15 ragazzi e ragazze di Gaeta. Appartengono ad una fascia adolescenziale molto delicata, tra i 12 e i 15 anni, in cui la coscienza critica e la conseguente linea di demarcazione tra i comportamenti leciti e non è in piena fase di formazione. Tra settembre e novembre 2015, per ben tre mesi, erano comparse sui muri esterni dell’edificio della scuola elementare e materna Virgilio una serie di scritte e disegni che di pedagogico avevano ben poco. Scarabocchi compiuti con le bombolette spray ed altri tipi di vernici, avevano ricoperto le colonne in travertino, la pavimentazione esterna e perfino le scalinate di accesso, facendo infuriare il corpo docente e i genitori dei bambini che frequentano quel plesso.
Del caso fu interessato il corpo di polizia municipale di Gaeta. Raccolti i primi elementi, il vice comandante Mauro Renzi dispose un attento monitoraggio dei luoghi tramite proprie pattuglie. In particolare si tratta di un ampio porticato posto in cima alle scale dove alcune comitive di giovanissimi trovano rifugio nei pomeriggi di noia. Dopo numerosi appostamenti compiuti sempre tra le 17 e le 20, i vigili li hanno colto in flagrante mentre erano intenti a sporcare. Hanno poi proceduto all’identificazione, scoprendo che in maggioranza frequentano la scuola media Carducci, in piazza Trieste. A quel punto sono partite una serie di riunioni in cui i genitori sono stati informati degli atti vandalici compiuti dai propri figli, e delle sanzioni conseguenti.
In accordo con la dirigenza del Virgilio però invece di richiedere un risarcimento si è tentata una strada diversa ed innovativa: soprassedere sul danneggiamento in cambio di una riparazione effettuata direttamente dai writers. E così ieri mattina, armati di pennello e vernice, guidati da un adulto e sotto lo sguardo di tre vigili, i ragazzi hanno provveduto a ritinteggiare il muro della scuola. Con solventi, spazzolone e retine hanno scrostato i marmi sovrabbondanti di ghirigori. Due ore dopo la scuola ha ripreso finalmente il suo vecchio aspetto. La soluzione scelta ricorda molto da vicino l’insegnamento di Cesare Beccaria. Colpevolizzare non basta. È necessario capire e cambiare rotta finché si può. Promossi a pieni voti i ragazzi che hanno svolto egregiamente il loro compito, mettendo in evidenza la loro voglia di riscatto. Ne ha preso atto anche il vice comandante Renzi che gli ha assegnato il compito di custodire gelosamente il luogo ripristinato.
A Gaeta manca purtroppo uno spazio dove i ragazzi possano ritrovarsi, al di fuori degli oratori parrocchiali, e delle associazioni sportive. Per questo il partito democratico aveva presentato alcuni mesi fa in consiglio comunale un ordine del giorno per la realizzazione di un centro sociale, fatto proprio e votato anche dalla maggioranza. Si attende ora che dalle parole si passi ai fatti.
Articolo del Messaggero di Antonello Fronzuto del 6 Gennaio 2016
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