NAPOLI
Bombolette di vernice spray di vari colori e persino le telecamere, fissate alla testa, per riprendersi durante l’opera: si erano perfettamente organizzati i giovani writers sorpresi dalla vigilanza all’interno del sottopasso della Linea 6 mentre imbrattavano i treni fermi alla stazione Mostra. Uno di loro è riuscito a fuggire mentre per gli altri tre, tra cui un minorenne, è scattata la denuncia a piede libero per atti di vandalismo. I fatti risalgono alla notte tra venerdì e sabato. Gli agenti della sezione Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e quelli del commissariato di Bagnoli, coordinati rispettivamente dai dirigenti Michele Spina e Raffaele Pelliccia, sono intervenuti nel sottopassaggio di Fuorigrotta poco dopo le tre e mezza del mattino, in seguito alla segnalazione di un vigilante. Le guardie giurate in servizio presso la stazione della metropolitana, durante il servizio di perlustrazione, avevano colto sul fatto quattro giovani che, dopo essere riusciti a introdursi nei locali, stavano disegnando graffiti sui treni fermi sui binari. Uno dei tanti “raid”, insomma, che si traduce talvolta in opere d’arte abusive ma molto più spesso in semplice vandalismo, e che viene pianificato sotto vari aspetti: si sceglie innanzitutto il disegno da effettuare, poi si calcola il quantitativo di vernice necessario e, infine, si trova la soluzione migliore per arrivare al luogo dove effettuare il murales, preferendo il più delle volte orari notturni per correre minori rischi di venire sorpresi. Il gruppetto, come appurato, era formato da M. S. e P. C., rispettivamente 26 e 22 anni, entrambi di Quarto, e da A. C., 17enne di San Giorgio a Cremano, e da un coetaneo in via di identificazione. I vigilanti erano intervenuti riuscendo a bloccare tre dei quattro giovanissimi, mentre l’ultimo writer del gruppo era riuscito a scappare, e avevano allertato le forze dell’ordine. Nel corso dell’immediata perquisizione i poliziotti hanno rinvenuto “l’arsenale” dei ragazzi: ben 29 bombolette di vernice spray di varie marche e colori, che avevano intenzione di utilizzare per i murales. Il lavoro sarebbe stato ripreso per poi montare un video da caricare probabilmente su Internet: i writers avevano con se anche due fasce da testa sulle quali erano state fissate delle videocamere, in modo da avere le mani libere mentre utilizzavano le bombolette.
ARTICOLO DI NICO FALCO DEL 16 GENNAIO 2016, IL MATTINO
Lorenzo
18 gennaio 2016 at 19:51
Beh?E allora? I tre vandali poi che fine hanno fatto?Solito buffetto sulla guancia e tutti a casa dai genitori?
Che razza di articolo è?
Enza P.C.
19 gennaio 2016 at 06:35
Ma la stampa sta costantemente in “altalena” non te ne sei ancora accorto?
La signora Arte e il signor Vandalismo sono una coppia strana.
Quando passeggia per strada, camminando a braccetto e sbaciucchiandosi, spesso confonde i ruoli e poi non capisce più dove sta andando.
Lei poveretta è succube, incapace di reazione, a causa della nota prepotenza del suo lui.
Perché la società e l’informazione finalmente stufe della ridicole e pericolosissime “manfrine modaiole sui pregi dell’espressione, che manifesta disagio e va lasciata aggredire tutto” si decida di prendere le difese dell’Arte e il valore non trattabile del RISPETTO, servirebbe più amor proprio, amore per l’Italia e coraggio.
Insomma chi fa informazione: prima di dare dell’imbrattatore delinquente a uno che se lo strameriterebbe sa che è opportuno “capire cosa ne pensano i signori della Kultura”di quella roba.
Il fatto che un tizio esprima violenza e appropriazione di cose altrui a molti (troppi) non interessa proprio.
Basta dire la parola chiave “Arte” e tutto diventa opinabile. E’ che intanto i vertici del paese mostrano chiaramente che loro hanno “ben altro” di cui preoccuparsi e che l’Italia si deve arrangiare alla bellemeglio.
L’argomento insomma è spinosissimo e per commentare le azioni dei vandali: bisogna aspettare di capire il vento da che parte tira prima di esprimere dissenso bello chiaro e tondo.
Perché poi rischi che ti taccino di ignoranza artistica. Capito?