«La fontana di Largo Paisiello a secco e deturpata dai graffiti »

CATANIA

«L’acqua non c’è» esclama il piccolo Matteo ogni volta che si reca con il proprio nonno nella piazzetta di Largo Paisiello per trascorrere qualche momento di svago. Infatti da mesi la fontana monumentale, dal fragoroso scroscio a cascata, giace mestamente secco. Al suo interno non più acqua trasparente ma qualche rifiuto. Quale degna cornice di tutto ciò, le pareti delle scale adiacenti, sebbene pulite di recente, hanno già ricevuto la visita dei “graffitari” che le hanno… “artisticamente” deturpate (scusate l’ossimoro). Salendo un po’ più su, lo slargo di via Cimarosa sovrastante la fontana, versa in uno stato di degrado assoluto. Da slargo ideato a suo tempo per il relax ed il gioco dei cittadini, oggi non saprei più come definirlo: discarica di rifiuti, dormitorio per i senza tetto, vespasiano a cielo aperto. Inoltre in tarda serrata i soliti imbecilli si divertono a lanciare in aria bottiglie vuote per poi compiacersi dei pezzi di vetro che restano ovunque. Tutto questo a pochi metri dal salotto buono della città. Credo che Catania abbia bisogno di qualità dei servizi e di una buona manutenzione che invoglino i cittadini a trattare bene ciò che è di tutti. Se gli interventi dell’amministrazione saranno sempre saltuari o straordinari, non avremo mai una città bella e presentabile come noi tutti vogliamo. I vandali agiscono in proporzione al livello di presenza delle istituzioni. Più l’attività degli organi preposti (pulizia, manutenzione, ordine pubblico, etc.) è occasionale e intermittente, più la mano dei vandali è libera di agire. Cosicché ne deriva che poche decine di vandali mettono sotto scacco un’intera città, complice l’apatia e l’indifferenza. Nel mentre Matteo e il nonno preferiscono restare a casa.

ARTICOLO DI FRANCESCO VITALE DEL 20 GENNAIO 2016, LA SICILIA