Imbrattano i muri dell’hotel Smascherati da telecamera

COSIO VALTELLINO

NEI GIORNI scorsi erano stati immortalati da una telecamera mentre in via Ruscaine imbrattavano, con scritte dal significato imprecisato, una parte di muro esterno dell’hotel Bellevue. Un testimone assistiva all’episodio e informava Silvia Salvi di quanto stava accadendo e informava i carabinieri. E, nel frattempo, si affrettava all’esterno della struttura ricettiva per fermare i 2. Uno cercava di provvedere all’immediata pulizia con un fazzoletto, mentre l’amico – più strafottente – invitava la figlia del titolare ad andarsene, di non disturbarli, in quanto non stavano facendo nulla di male.

LA PATTUGLIA della caserma di Morbegno, subito accorsa sul luogo del misfatto, sorprendeva due ragazzi ancora all’opera e li accompagnava al Comando Cc della città del Bitto per l’identificazione. Si tratta di due minorenni, entrambi di nazionalità straniera e residenti nel Morbegnese, che non avrebbero saputo giustificare il loro gesto. L’albergatore Giulio Salvi, promotore nel 2010, della campagna di prevenzione denominata «Tolleranza 0», contro vandalismi, abusi di alcolici e rispetto del Codice della strada, proponeva alle rispettive famiglie dei due 14enni, oltre che agli stessi adolescenti, «di pulire il muro danneggiato e poi a fare i writer a casa loro e non ai danni delle proprietà altrui».

INIZIALMENTE le due famiglie accettavano, poi una all’improvviso si è ritirata, sebbene l’albergatore fosse stato disposto a ospitare a pranzo il ragazzino e poi a ricondurlo in auto a casa sua una volta ultima la sistemazione del muro dell’albergo». Nel pomeriggio di mercoledì il giovane la cui famiglia, con grande senso di responsabilità, ha aderito all’iniziativa, «armato» di diluente e idropulitrice ha cancellato la scritta sul muro preso di mira e, poi, ha vergato con le stesse frasi una parete della propria abitazione. L’intervento, iniziato attorno alle 14, si è concluso dopo circa un’ora. E la vicenda – ha spiegato l’esercente -si è chiusa qui, con soddisfazione di entrambe le parti in causa. «NON SONO contro la libertà di espressione, pure con scritte, ma se non autorizzate, queste ultime devono avvenire non sulle proprietà degli altri, ma sulle proprie. Si pensi ai danni che i writer causano ogni anno a Comuni e abitazioni private in grosse città come Milano e Roma. Ma anche i centri più piccoli non sono esenti dal fenomeno», dichiara Salvi.

ARTICOLO DI MICHELE PUSTERLA DEL 23 GENNAIO 2016, IL GIORNO

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