SERAVEZZA
« Poche settimane fa, la Società Autostradale Ligure e Toscana ha fatto rimuovere un’opera d’arte di un artista noto a livello mondiale: il geniale writer inglese noto con lo pseudonimo di Banksy. Questi era intervenuto su un grande cartello posto sull’autostrada all’uscita dello svincolo di Luni, in direzione di Carrara, scrivendo in rosso «All you can eat» sulla pubblicità turistica delle cave di marmo. Una chiara e forte denuncia della distruzione delle Apuane operata da un’industria estrattiva fuori controllo». Così scrive Tomaso Montanari, famoso storico dell’arte in un testo inviato al comitato Salviamo le Apuane. « Si è calcolato che col materiale escavato ogni anno si potrebbe lastricare un’autostrada a quattro corsie di 2500 km: da Firenze a Stoccolma, per intenderci. Ma l’80% del volume che ogni anno sottraiamo alla montagna non finisce in opere di architettura o scultura, bensì in filtri per acquedotti, adesivi edilizi, vernici e sbiancanti, industria alimentare, dentifrici. Verrà un giorno in cui le Alpi Apuane saranno come i dinosauri: sparite. Con la differenza che dovremo spiegare ai nostri figli che siamo stati noi a distruggere un pezzo straordinario del nostro territorio e della nostra vita. Parlare delle Apuane vuol dire descrivere – attraverso un caso estremo, e dunque più comprensibile – la situazione di tutto ciò che la Costituzione chiama «paesaggio e patrimonio storico e artistico della nazione». Montanari invita tutti a rompere il silenzio sulle cave delle Apuane..
ARTICOLO DEL 28 GENNAIO 2016, IL TIRRENO
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