BRESCIA
Guerra dichiarata ai posteggiatori abusivi e ai «turisti» del cassonetto: sanzionati oltre 800 trasgressori Alessandra Troncana
Bidoni e buoi dei paesi tuoi: i furbetti dei rifiuti girino i tacchi. La Polizia ha spedito le truppe davanti ai cassonetti dello sporco: l’anno scorso, gli agenti hanno identificato 4.177 persone che buttavano l’immondizia. Hanno preso gli indirizzi degli 848 che non avevano la residenza in città spedito la multa: 50 euro per «conferimento illecito di rifiuti».
Anziani beccati con il baule pieno di plastica. Scostumati dell’hinterland che volevano sfuggire alla raccolta differenziata dei propri Comuni. Tizi che portavano a Brescia buste dei surgelati, bucce di banana, olio e eternit.
«Recuperare l’immondizia che non viene dalla città è costoso» fa sapere l’assessore alla Sicurezza Valter Muchetti. Due anni fa, Aprica ha dovuto pagare 800 mila euro di fattura per smaltire i rifiuti forestieri. «Un cittadino su quattro non rispetta le regole: sappia che sarà multato». Entro e non oltre aprile, a Brescia inizierà il porta a porta: «Stiamo studiando il modo di controllare che i residenti dei quartieri da cui partirà la nuova raccolta non vadano a buttare lo sporco altrove».
Ieri, l’assessore ha dato i numeri del 2015: 1.752 controlli nei negozi, nei supermercati e ai mercati, 3.403 servizi contro il degrado e 17.357 missioni di contrasto contro l’abbandono abusivo dei rifiuti.
Gli agenti hanno segnato la zona rossa – Ospedale Civile, via Einaudi e Vittorio Emanuele, stazione e via
XX settembre – e cacciato i venditori e i parcheggiatori abusivi al di là del confine. I dati: 1.315 controlli (nel 2014 sono stati 915), il sequestro del cash e una multa da 130 euro. A volte ritornano, però: «Facciamo tutto quello che i nostri strumenti ci consentono. In ogni caso, gli abusivi si sono spostati altrove: hanno capito che qui c’è la repressione». Dodici writers sono stati messi con le bombolette al muro: «In due anni ne abbiamo denunciati più di 50, alcuni anche stranieri».
Castigati anche gli scostumati: le sanzioni per violazione del regolamento di Polizia urbana sono state 1.535, 161 in più di due anni fa. Esempi sparsi: 214 multe per bivacco e atti illeciti, 7 per i cafoni che hanno calpestato le aiuole, 18 per ubriachezza e 149 per chi tracannava alcol sui marciapiedi.
Gli agenti della Commerciale hanno sequestrato 6.863 borse, scarpe, accendini, dvd e altra merce contraffatta. Le spedizioni nei negozi, alle fiere o tra le bancarelle del mercato sono state 1.752 (cento in più dell’anno prima), e sono state controllate più di 803 etichette. La dea bendata (e multata): 7 bar che avevano le slot a meno di 500 metri da scuole, ospedali, chiese e altri posti pubblici sono stati multati perché non rispettavano le distanze di sicurezza. «Per ogni macchinetta hanno dovuto pagare 15 mila euro: la guerra alla ludopatia è una delle nostre priorità». Gli uomini del comandante Roberto Novelli hanno firmato sanzioni per 511 mila euro in un anno. Sulle cifre: no comment. «Alcuni devono ancora pagare la multa» fa sapere l’assessore. Il suo ordine: alzate il gomito. «Lo dico sempre ai ragazzi delle scuole: se vedete qualcuno che non rispetta le regole, dategli una gomitata. La percezione di insicurezza si combatte con le azioni: abbiamo fatto un ottimo lavoro di repressione e prevenzione. Mi spiace solo che ci siano ancora parecchi bresciani che trasgrediscono la legge».
ARTICOLO DI ALESSANDRA TRONCANA DEL 4 FEBBRAIO 2016, CORRIERE DELLA SERA
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