ANCONA
RUN, in arte Giacomo Bufarini, torna a far parlare di sé. L’artista anconetano, che vive a Londra, ha dipinto un’intera piazza nella splendida città di Essaouira, in Marocco. Un immensa creazione riempie infatti Place Moulay Hassan square, grazie alla Marrakech Biennale. Giallo, verde e celeste i colori dominanti e due uomini stradiati il soggetto, il dipinto di Run si trova in un punto centrale della città marocchina affacciata sull’Atlantico. Un altro successo per il writer anconetano, che benché sia andato via dalla Dorica da diversi anni per trasferirsi a Londra, non manca di tornare nella sua città per rivedere famiglia, amici e anche per donare fantastici lavori. L’ultimo in ordine di tempo è quello fatto da Bufarini la scorsa estate sui pannelli dell’Ex Metro di corso Garibaldi: enormi maschere di un caldo color giallo hanno ricordato ad Ancona la sua natura più aperta e più vicina alla street art. I suoi lavori, una volta rimossi i pannelli, saranno esposti in un’altra zona della città che deve ancora essere individuata dall’assessorato alla Cultura del Comune e dallo staff di Anconacrea, che hanno coinvolto l’artista nel progetto. POCHE settimane prima Run aveva dipinto la facciata delle scuole Faiani, dietro via Leopardi. In merito al sempre controverso tema della street art, Run dopo aver dipinto uno splendido muro ad Hackney, è entrato nel dibattito su alcune opere di Blu che a Bologna dovrebbero essere rimosse o spostate. Lo stesso dramma si vivrà per i silos del porto di Ancona dipinti proprio da Blu, il writer di Senigallia famoso in tutto il mondo. «Quello che succede in Italia e’ una truffa – scrive Run su Facebook -. Prendere dei muri senza chiedere per usarli come sfoggio di cultura, sradicare un dipinto che era in un posto con la sua energia e portarlo in un posto sterile è una truffa (parlando dei lavori di Blu a Bologna, ndr). Perché allora, invece di rubare un muro che è destinato a disintegrarsi per natura propria non se ne offre un altro? Visto che l’opera di Blu e’ cosi importante per la cultura dell arte italiana, e lo è! Allora perche non gli si offrono a lui e altri muri prominenti in giro per le città? Questo sarebbe lo scambio equo – conclude Bufarini – per salvaguardare questo tipo di arte».
ARTICOLO DEL 8 FEBBRAIO 2016, IL RESTO DEL CARLINO
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