Nanotecnologie per tenere pulite pavimentazioni e strade in pietra

MILANO

Trattata con speciali macchinari un’area in piazza Duca d’Aosta

È UN materiale che fa risaltare i colori originali e, allo stesso tempo, mantiene la pietra più pulita nel tempo. Test in piazza Duca d’Aosta: una parte della piazza, il lato verso viale Tunisia, ieri è stata lavata proprio con questo prodotto nanotecnologico che dovrebbe evitare che il pavimento si sporchi per lungo tempo. La sperimentazione, sulla carta, dovrebbe garantire la pulizia di quel tratto per i prossimi tre anni, ma già tra un paio di mesi si intuirà se funziona. E, se così sarà, il prodotto verrà esteso anche in altre zone.

Il materiale è realizzato dall’azienda milanese 4ward360, che ha proposto al Comune di poterlo testare gratuitamente in città. Così si è partiti dal pavimento in trachite davanti alla Centrale. Di fatto funziona così: con l’utilizzo di alcune macchine idropulitrici dotate di grandi spazzole prima si pulisce, ma facendo in modo che l’acqua spruzzata sulla superficie non venga assorbita dalla pietra, così da poter rimuovere con maggiore efficacia i residui rimasti sulla pavimentazione. «Il prodotto viene applicato dopo la pulizia della pietra, e penetra nella pavimentazione rendendola idrorepellente», come ha spiegato il responsabile della società, Renato Nobili. «Al termine dell’intervento, articolato in due fasi – spiega la nota del Comune – la porzione trattata con materiale protettivo è stata liberata dagli agenti inquinanti e dalla sporcizia. Dal punto di vista estetico è stato ripristinato il colore originale». L’iniziativa è dell’assessore ai Lavori pubblici, Carmela Rozza: «Ho chiesto una prova gratuita in modo da verificare la funzionalità di questi materiali per la pulizia – ha detto Rozza – ma quello che interessa di più ai lavori pubblici è il materiale protettivo perché se questa protezione garantisce il mantenimento della pietra naturale con i suoi colori e non si sporca più è molto interessante da utilizzare quando facciamo i lavori in nuove piazze». Non è la prima volta che l’assessorato ai Lavori pubblici negli interventi in città sperimenta materiali innovativi. Due anni fa, per esempio, in via Lulli, zona Loreto, e poi su altre strade, era stato testato un particolare tipo di asfalto rosso da stendere a freddo che si cementava di fatto con il passaggio delle auto e non per via chimica.

In largo Marinai d’Italia, prima, e in Darsena, poi, è stata provata anche una speciale pellicola antigraffiti prodotta da una ditta spagnola, che facilita la pulizia di scritte e tag.

ARTICOLO DI ILARIA CARRA DEL 12 FEBBRAIO 2016, LA REPUBBLICA

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