CAPRIANO
Vandali alla Chiesina dei Morti a Capriano. L’edificio costruito nel 1730 su iniziativa degli abitanti a ricordo di quanti persero la vita nell’epidemia di peste del Seicento è recentemente caduto preda dei writers.
Gli sfregi
Sui muri esterni lungo tutto il perimetro sono comparse numerose scritte. La segnalazione è arrivata al sindaco Anna Casati la scorsa settimana, ad avvisare le autorità ci ha pensato una giovane famiglia che durante una passeggiata nelle zona ha scoperto la spiacevole sorpresa. «È un vero peccato – avrebbero detto al sindaco marito e moglie – Ci spiace enormemente vedere un angolo di Capriano così bello rovinato da qualche sciocco». La Chiesina dei Morti si trova in un punto panoramico con una bella vista sulla Brianza monzese e lecchese, ma piuttosto isolato; pertanto non si sa con precisione quando i writers sarebbero entrati in azione con le loro bombolette di vernice. «Episodi come questo sono uno spregio nei confronti delle nostre bellezze e delle ricchezze del territorio -ha commentato Anna Casati – Mi feriscono profondamente in prima persona e nella comunità che come sindaco rappresento». La “Chiesina dei Morti” che ufficialmente è conosciuta come Oratorio San Giuseppe alla Campagna o Oratorio del Contagio sorge all’estrema periferia di Capriano e venne utilizzata come lazzaretto prima nel 1836 durante l’epidemia di colera e poi nel 1899 anno dell’epidemia di vaiolo più terribile di cui la Brianza abbia memoria.
Gli affreschi
«Ai lati dell’altare sono raffigurati San Rocco e San Sebastiano che hanno il compito di tenere lontane le pestilenze da Capriano – ha spiegato l’esperta di storia locale e brioschese doc Franca Pirovano – Oggi per fortuna non ne abbiamo più necessità, ma gli abitanti della frazione restano molto affezionati alla chiesina perché si trova in un luogo pittoresco circondata dai prati dove le vecchie generazioni erano solite recarsi nei finesettimana della bella stagione per un pic-nic o per passare del tempo all’aria aperta». Oggi l’Oratorio del Contagio non ha più una funzione liturgica, non ospita cioè la celebrazione della messa con l’eccezione del Giorno dei Morti, è infatti tradizione che in quella giornata la comunità di riunisca alla chiesina per pregare i propri cari defunti. Ora però, per qualche vandalo, gli abitanti della zona dovranno piangere i loro parenti davanti a scritte incivili che hanno imbrattato le pareti che solo qualche anno fa erano state imbiancate coi colori tipici delle costruzioni dell’epoca in Brianza.
ARTICOLO DI ELEONORA CESANA DEL 13 FEBBRAIO 2016, IL CITTADINO
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