TREVISO
Basta una camminata sovrapensiero e ti trovi dalla parte sbagliata della città. Giri a destra e si spalanca il salotto buono, le vie di serie A sempre addobbate a festa. Giri a sinistra e sei fregato. Vicoli bui e sporchi, muri imbrattati dai vandali, edifici nel più totale stato di degrado. Sono le sliding doors di Treviso. Un attimo e ti ritrovi in un universo parallelo. Nella smart city che inneggia alla pedonalizzazione e invoca l’aria pulita, via Fiumicelli, via Pescatori, via XX Settembre sono solo una piccola fetta della realtà che fa capolino dietro l’apparenza.
Percorsi che procedono paralleli dentro la stessa città. Che pare aver scordato un pezzo di se stessa. Vicolo San Gregorio è uno dei più belli di Treviso finchè non arriva all’angolo con via XX Settembre. Una via fatta da un ex cinema abbandonato il cui androne di notte diventa giaciglio per barboni e i muri, palestra per teppisti armati di bombolette spray, di negozi chiusi come quello che un tempo accoglieva uno dei brand più in voga, la Timberland, e ora ben che vada è un bivacco che accoglie frustrazioni. Muri grigi e sporchi, erbacce, sporcizia: il decoro urbano, tanto caro alla giunta Manildo, qui è inesistente. «Uno schifo» è il lapidario commento della commessa dell’unico negozio che ha l’ingresso su questo scenario. «L’altra mattina sono arrivata e ho trovato la vetrina imbrattata con lo spray». spiega. Bottiglie, lattine, rifiuti sono il suo buongiorno quotidiano. «Una prassi, ogni mattina raccolgo l’immondizia di chi ha fatto festa la sera prima». Il popolo della notte lo sa bene: la città nasconde e quasi pare custodire angoli di impunità. «Io abito poco più in là -spiega una donna alquanto infastidita- e di sera non esco mai da sola. L’ho detto tante volte ai vigili, ma ho capito che ho la sfortuna di abitare dalla parte sbagliata del paradiso». Serie A. Serie B. Porte scorrevoli che aprono e chiudono scorci sulla città dimenticata.
ARTICOLO DI MANUELA COLLODET DEL 20 FEBBRAIO 2016, IL GAZZETTINO
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