CASO DI URBINO

URBINO

Imbrattata la fontana Rubata la bacheca della Pro Urbino

INCURANTI delle numerose telecamere ad alta definizione collocate nel centro storico, ci sono ancora i vandali che nottetempo imbrattano e danneggiano monumenti e beni pubblici. Questa mattina la fontana di piazza della Repubblica appariva così, con un graffito fatto con una bomboletta spray di colore verde (foto). La stessa mano ha ripetuto il graffito in altri punti del centro, in particolare sotto i portici del Collegio Raffaello dove è stata anche asportata la bacheca della Pro Urbino. La bacheca era stata aggiornata mercoledì, poi deve essere stata rubata nel corso del giovedì notte. Entrambi i danni (graffiti e furto) dovrebbero essere stati filmati dalle telecamere del centro e oggi – anche con la denuncia che presenterà la Pro Urbino – le forze dell’ordine provvederanno a visionare le riprese notturne.

15 FEBBRAIO 2016, IL RESTO DEL CARLINO

Raid di vandali, cento graffiti in una notte

Urbino si sveglia sfregiata da almeno cento graffiti. Imbrattata la fontana di piazza della Repubblica, i vicoli, la porta della sinagoga, i cartelli stradali e le cabine telefoniche. Il tutto in una sola notte, quella tra sabato e domenica per definizione la “notte di San Valentino”. Qui l’amore però ci azzecca poco. L’assessore alla Rivoluzione Vittorio Sgarbi tuona: «Sono dei cani. Bisognerebbe tagliargli le mani o farli arrestare». Boem, Steve, Seno e Ster sono le tag che il gruppo, formato da almeno quattro ragazzi, si è lasciato dietro nel percorso che dai collegi studenteschi (nei pressi dell’incrocio tra la strada nazionale e via della stazione) termina in via dei Vasari dove è stato ritrovato l’ultima scritta: una “D”. Il giallo fluorescente, l’arancione e il verde sono stati invece i colori utilizzati per macchiare la città del Duca. Un “gioco”, quello di taggare praticamente ogni cosa, iniziato dalle saracinesche dell’isolotto commerciale dove capeggia la scritta “Boem” e proseguito lungo il camminamento che da lì porta a Borgo Mercatale. Firme a intervalli regolari nei passamano e nei guard rail. Tutte verdi. Almeno fino alla fine del camminamento dove i writer hanno abbandonato il verde per passare al giallo fluorescente. A Borgo Mercatale sono state prese di mira le cabine telefoniche, un contenitore dell’idrante e un cartello stradale. Qui il gruppo ha scelto di entrare in centro. La porta della sinagoga è stata il primo obiettivo. Stessa sorte ha toccato a porte di abitazioni private, muri, colonne e bidoni fino ad arrivare in piazza della Repubblica dove ad essere taggata è stata la fontana. Poi via Nuova, via del Leone, via Battisti per finire la propria folle serata in via dei Vasari.

Tutto questo avveniva sabato notte e, almeno per quanto riguarda il centro storico, tutto sotto l’occhio delle telecamere cittadine. Ieri mattina i filmati sono stati visionati dagli agenti della polizia di Stato che hanno messo nel mirino il gruppo di ragazzi. Il sindaco Maurizio Gambini, nonostante lo sfregio fosse in bella vista da domenica mattina, ieri pomeriggio non era stato ancora informato della situazione ma la prassi da seguire per il primo cittadino rimane la stessa di altre volte: «Una volta trovati i responsabili dovranno pagare il conto della pulizia. A questo va aggiunto la denuncia che come Comune effettueremo».

16 FEBBRAIO 2016, IL MESSAGGERO

Graffitari imbrattano oltre 100 siti

Un vero raid notturno con almeno quattro firme a certificarlo. E’ accaduto la notte tra sabato e domenica a Urbino, dove quattro o forse più writers hanno imbrattanto oltre 100 elementi: dai bidoni della differenziata alle colonne e alle porte. La beffa più grande è di Boem che ha lasciato la sua firma in verde smeraldo sulla fontana di piazza della Repubblica e sulla porta della Sinagoga. I segni dell’invasione delle bombolette sono leggibili in mezza città: dai collegi fino a via dei Vasari passando per via delle Stallacce, corso Garibaldi e piazza della Repubblica. Una sorta di elementari graffiti composti dalla firma degli autori: Boem, la più presente, e poi ancora Steve, Seno e Ster. Giallo fluorescente, arancione e verde smeraldo. Questi i colori sparsi per tutta la città con rapide spruzzate di bombolette, utilizzate però senza seguire uno schema preciso. “Sono dei cani. Bisognerebbe tagliargli le mani o farli arrestare”. Vittorio Sgarbi, assessore alla cultura di Urbino, si è scagliato contro i vandali. Ora chi ripulirà? “Dipende dall’età – ha spiegato – del manufatto. Se riguarda opere degli ultimi sessant’anni il danno potrebbe essere veniale, altrimenti la competenza è della Sovrintendenza. Noi possiamo mettere dei soldi, ma il metodo della pulizia va concordato con loro”.

16 FEBBRAIO 2016, CORRIERE ADRIATICO

Graffiti in centro, caccia ai writer vandali al setaccio le immagini delle telecamere

Chi si nasconde dietro gli pseudonimi di Boem, Ster, Steve e Seno? Saranno le telecamere di videosorveglianza installate nel centro città a dare un volto e un nome ai graffitari che l’altra notte hanno marchiato con spray giallo e verde muri, monumenti, facciate e cassonetti. Sono quasi 70 e forse anche di più le scritte disseminate dai writer: tutte ora al vaglio della polizia stradale e degli agenti della polizia municipale che hanno consegnato alla Procura della Repubblica di Urbino l’informativa con le prime ipotesi di reato. Il deturpamento e l’imbrattamento degli oggetti altrui è punito dal codice penale con una multa fino a 103 euro. Sanzione più grave per chi commette identico reato contro edifici di interesse storico o artistico: in questo caso i writer possono rischiare una pena che va da tre mesi a un anno di reclusione e una multa massima di 3.000 euro. La spray dei graffitari si è sparpagliato in diverse parti della città, a partire dalla zona dei collegi per risalire in pieno centro storico. Tracce di spray verde si trovano sulla fontana di piazza della Repubblica e, sempre in centro, sulla porta della sinagoga dove è stata “taggata” una delle tre porte d’ingresso dell’edificio di culto. Scritte e disegni con spray disseminati pure sui muri e le colonne di corso Garibaldi. Così come in via Stretta e via delle Stallacce, a due passi dal palazzo ducale. Una lunga scia di scritte, vergate dagli stessi autori con le loro firme ben impresse: Boem – la più diffusa – Ster, Steve e Seno. Ora, per risalire all’identità, gli inquirenti stanno visionando le immagini conservate nelle telecamere di piazza della Repubblica e di corso Garibaldi. I graffitari hanno agito di notte, tra sabato e domenica, approfittando del buio per sfuggire più facilmente all’occhio delle telecamere. Intanto, sui social network, divampa la polemica. Molti restano concordi nel dire: “Questa non è arte ma solo vandalismo”. E chiedono pene severe. In passato i writer non mancarono di lasciare il proprio segno nelle vie della città ducale: quasi due anni fa un anonimo graffitaro chiamato Snem imbrattò decine di cassonetti. L’episodio ha suscitato l’ira dell’assessore Vittorio Sgarbi che non ha esitato a dire contro i writer: “Sono dei cani. Bisognerebbe tagliargli le mani o farli arrestare”.

17 FEBBRAIO 2016, IL MESSAGGERO

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