PERUGIA
IL CASO
Sfregiato, ancora una volta, dopo un assalto che nemmeno tanto tempo fa aveva sollevato tante polemiche. Ad essere nuovamente colpito dalla mano di qualche amante indisciplinato dei pennarelli e delle bombolette spray, utilizzati sempre più spesso a danno delle opere pubbliche, storiche e non, è il belvedere di viale Indipendenza, uno dei punti della città più amati dai perugini, per i tramonti mozzafiato che regala tanto spesso, ma soprattutto dai turisti per il panorama che nelle giornate più belle mette in mostra anche Assisi.
Questa volta però ad attirare attenzione non è stata la vista spettacolare che offre il punto di osservazione, ma due nuove scritte. Una sul filone “amoroso”, l’altra, una sorta di tag (forse il soprannome dell’improvvisato writer) quasi incomprensibile come tante di quelle che vengono fatte in giro per la città. Fatto sta che entrambe, grosse o piccole, leggibili o meno, deturpano quello che è considerato un po’ un monumento della città. E inevitabilmente si riapre anche la polemica, o meglio il risentimento per un danno che sta sotto gli occhi di tutti e non regala certo una bella immagine a chi viene da fuori, e nel selfie di rito di magari si ritrova anche quelle scritte.
IL PRECEDENTE
Non è la prima volta che il belvedere viene rovinato. Il caso più recente, di cui si occupò il Messaggero, si verificò nei giorni a cavallo fra novembre e dicembre scorso. In quell’occasione era comparsa, anche sul muretto antistante il semicerchio, una scritta in blu molto più evidente. In quel caso, dopo la denuncia del Messaggero, l’opera di pulizia, che restituì dignità a quello che forse è uno degli angoli più gettonati della città, venne commissionata dall’unità decoro di palazzo dei Priori. Parallelamente c’è chi fa notare anche che è stata danneggiata (e scarabocchiata) da tempo la vetrata che protegge una cartina che spiega il panorama.
GLI ALTRI CASI
Il belvedere è solo uno dei tanti punti sfregiati da chi utilizza pennarelli indelebili e bombolette spray in modo più che improprio. Altri casi nel corso del tempo si sono verificati al Duomo, versante piazza IV Novembre, come anche alla fonte Lomellina lungo via Marzia. Ad essere colpire però non sono solo le zone del centro storico. Lasciando il capitolo monumenti, in città è tutto un fiorire di scritte e dediche su muraglioni, pensiline degli autobus e perfino portoni dei palazzi.
ARTICOLO DI Riccardo Gasperini DEL 23 FEBBRAIO 2016, IL MESSAGGERO
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