SULMONA
Se ne andava in giro di notte ad imbrattare i muri del centro storico e soprattutto ad offendere ed ingiuriare tutto l’arco istituzionale: polizia, carabinieri, magistrati, avvocati e partiti politici. Uno, insomma, che ce l’aveva con il mondo e che, da buon professore in pensione, aveva deciso di mettere nero su bianco il suo rancore. Così è finito nei guai un 62enne di Sulmona, denunciato dalla polizia per imbrattamento e diffamazione aggravati. L’uomo è stato tradito dalla sua ultima “esternazione”: una scritta ingiuriosa contro la polizia municipale fatta il 31 gennaio scorso proprio sui muri di palazzo San Francesco. Le telecamere di videosorveglianza lo hanno immortalato. Quindi i riscontri calligrafici e le verifiche sulle altre immagini registrate in passato in altre zone della città, ma che non erano mai riuscite a coglierlo con il pennarello in mano. Lui, però, era sempre lì nei paraggi: secondo la polizia una conferma agli indizi forniti dall’esame grafico delle scritte che, puntualmente, il Comune era costretto a coprire alla meno peggio.
ARTICOLO DEL 26 FEBBRAIO 2016, IL MESSAGGERO
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