ARTICOLI SUI CLEANING DI TORINO

TORINO

Un fazzoletto cancella i graffiti da muri e case

TORINO dichiara guerra ai graffiti. Solo quelli che deturpano i muri dei palazzi, non la street art che per Palazzo Civico «va difesa e promossa». Una lotta partita ieri dai Murazzi e che si estenderà a tutta la città, iniziando dalle periferie. Una battaglia a colpi di lancia idrodinamica: nuova tecnologia, già sperimentata sotto i portici e in occasione della visita del Papa.

L’autobotte di Nuove Tecnologie Applicate, società partner di Amiat, è ricomparsa sulle sponde del Pd. Fino alla fine di aprile ripulità tutto il fronte dei Murazzi, circa 800 metri di lunghezza, prendendo il lato destre e sinisto dei “Muri” per una superficie di 9 mila metri quadri. Costo dell’intervento? 135 mila euro. Una tecnologia utilizzata da due anni: «L’acqua è ad altissima pressione – spiega Gerardo Lamesta di Nta -grazie all’effetto rotante si ottiene un getto che polverizza i graffiti, senza creare danni alle superfici». Non solo. «Dopo si passa un prodotto che crea una pellicola trasparente che permette di lavrare via facilmente altre scritte.

lo abbiamo già sperimentato con i commercianti del centro a cui abbiamo fornito degli speciali fazzoletti». Non solo. Questo prodotto crea un effetto di fotocatalesi: «In pratica si mangia lo smog», dice Lamesta. Colpito il sindaco Fassino che ieri ha assistito al primo super-getto alle arcate dei Murazzi: «Con Amiat stiamo predisponendo un piano di pulizia dei muri – sottolinea Fassino – un modo per avere una città sempre più gradevole e con un alto livello di decoro. Partiremo dalle zone più colpite, dalle periferie, in particolare Barriera di Milano. Alla fine il vandalismo ha un effetto anche sulla sicurezza percepita». Per ora le operazioni possono riguardare solo i palazzi pubblici, di proprietà del Comune. Ma preso, non appena verrà approvato il nuovo decreto sicurezza , «il potere di intervento si estenderà anche agli edifici privati». L’amministratore delegato di Amiat, Maurizio Magnabosco, sottolinea che il servizio di Amiat è rivolto anche ai privati e «il costo dipende dalla complessità e dal tipo di intervento». La lotta al graffitismo colpirà solo il degrado, aggiunge Fassino, «che è l’opposto della street art. Continueremo quindi a individuare le aree in cui, insieme agli artisti, promuovere questa forma d’arte».

ARTICOLO DI DIEGO LONGHIN, LA REPUBBLICA

Parte dai Murazzi la lotta ai graffiti in città

Sul ponte di piazza Vittorio, lato Giancarlo, un innamorato l’ha scritto sul muro: «Bimba ti amo». Scendi giù per la rampa e tra le firme dei writer e graffiti vari, scritte No Tav e segni colorati informi, si leggono altre manifestazioni d’affetto tra innamorati qua e là. Chissà se gli autori delle dediche lapidee sono ancora insieme. Di certo, le loro manifestazioni piene di cuoricini spariranno dalle arcate dei Murazzi e le facciate auliche torneranno a essere pulite. È partita l’operazione di rimozione dei graffiti dai «Muri».

Non accadeva da anni. Il lavoro è imponente, durerà un mese e costerà 135 mila euro al Comune. Tre tecnici lavoreranno quasi tutti i giorni (pioggia permettendo), per scrostare le scritte che deturpano la pietra. Amiat coordinerà l’intervento. Ha individuato una ditta di Caselle, la Nuove Tecnologie Applicate, per realizzarlo. Verrà utilizzato un metodo ultra ecologico per togliere le vernici. Pompe rotanti che sparano acqua nebulizzata (2 litri al minuto) ad alta pressione, senza usare solventi. Un metodo già servito per scrostare i muri di via Po, piazza Castello e piazza Vittorio, prima dell’arrivo del Papa, a giugno. Le facciate linde saranno rivestite da un film protettivo, che faciliterà la pulitura se altri writer tenteranno di imbrattarle ancora. «Le scritte si potranno rimuovere con un semplice fazzolettino imbevuto», spiega il titolare della Nte, Gerardo Lamesta. Il film renderà le superfici anche autolavanti in caso di pioggia, e mangerà lo smog che si deposita sulle pareti.

Metodo ecologico

Quella della pulizia non è la prima operazione che il Comune fa ai Murazzi, per garantirne la riapertura. L’amministrazione investirà 3,1 milioni di euro, per opere imponenti: messa in sicurezza delle balaustre e delle scale, costruzione di una cabina elettrica e di una centrale idrica, cambio dei lampioni, in collaborazione con Iren, e altre. Lavori che dureranno parecchi mesi, programmati per tutto il 2016. «La Città tiene moltissimo alla riapertura dei “Muri” – spiega l’assessore al Patrimonio Passoni – fin dall’estate. Anche con attività temporanee nei dehors, se verranno chieste le autorizzazioni. Noi siamo in tempo con gli interventi sulla parte pubblica». I locali, invece, sono in ritardo sulla tabella di marcia. Qualcuno deve ancora chiedere le autorizzazioni per fare i lavori di ristrutturazione, che non sono partiti. «Speriamo di farcela per giugno – dice l’architetto Stefano Longhi, per conto del Bomaki, il sushi ristorante che si è aggiudicato un lotto – ma sarà difficile».

«Sì alla street art»

Gli interventi anti-graffiti ai Muri finiranno entro marzo. Sono i primi di una lunga serie in tutti i quartieri. Ad annunciarlo è stato ieri il sindaco Fassino: «Insieme ad Amiat stiamo mettendo a punto un piano per ridare decoro alle facciate di tutta la città, a partire da Barriera di Milano e dalle periferie, penso a via Bologna». La lotta contro chi imbratta selvaggiamente, però, si sposa anche con l’intenzione di «promuovere la street art», aggiunge Fassino.

In gara le ultime arcate

E sul nuovo corso dei Murazzi, c’è un’altra novità. «A fine marzo – continua Passoni – partirà il bando per l’ultima tranches di arcate, che saranno assegnate a maggio». Andrà in gara l’ex Csa, il locale occupato dall’Askatasuna, dopo la scadenza di una regolare concessione. Restano dunque al momento cinque lotti non assegnati: tre verranno destinati ad attività commerciali, per due la gara è andata deserta. A uno, invece, l’ex Giancarlo, è stata revocata il mese scorso la concessione per irregolarità nella presentazione della domanda. Per i nostalgici di Gianca, prima di vederlo aperto, e completamente trasformato, passeranno ancora molti mesi.

ARTICOLO DI LETIZIA TORTELLO, LA STAMPA

«Ai “Muri” nessuna scritta merita di essere salvaguardata»

Ruben Marchisio, writer e segretario dell’associazione Monkeys Evolution, è stato recentemente protagonista dell’abbellimento di Stazione Stura, progetto voluto da Rfi. Tra le scritte sulle arcate dei Murazzi salverebbe qualcosa? «Forse in passato. Oggi direi di no, sono più che altro graffiti e scritte vandaliche. Ci sono pezzi più interessanti sui muri dei locali, tipo il Csa». Crede che una volta ripulite, le facciate torneranno a essere prese di mira dalle scritte? «Non so, lo spazio dei “Muri” non è mai stato molto interessante come parete espressiva per noi. Ma non vediamo l’ora che i Murazzi tornino a essere un posto vivo, sano e condiviso su altri fronti». Da writer, se la sente di fare un appello ai suoi colleghi a non deturpare più il centro? «È sempre sconsigliato andare a disegnare sui palazzi storici, le statue, le opere d’arte. Credo si debba rispettare l’ingegno altrui, come pretendiamo che rispettino il nostro». E in periferia? «Ci sono tante pareti vuote e luoghi anonimi, è un peccato che non siano utilizzati. In 5 anni, il dialogo con il Comune è rimasto abbastanza fermo, si poteva fare molto di più. Auspichiamo maggiore collaborazione, abbiamo delle idee». Da quale zona partireste? «Non glielo so dire. Ma se il sindaco Fassino vuole ripulire le facciate in altri quartieri, faccia attenzione che ci sono opere da non cancellare. Altrimenti si rischia di fare la fine di Milano, che ha rimosso un lavoro di Pao che non doveva essere eliminato».

ARTICOLO CORRELATO AL PRECEDENTE, “5 DOMANDE A RUBEN MARCHISIO WRITER”, LA STAMPA

Pulizie ecologiche contro i graffiti

A Torino si combattono i graffiti nel segno della sostenibilità. L’iniziativa è partita ieri: si tratta della pulizia idrodinamica dei muri lungo il Po con una nuova tecnologia a basso impatto ambientale, che usa una ridotta quantità di acqua nebulizzata ad altissima pressione senza agenti chimici. La pulizia coinvolgerà tutta la città. I lavori dovrebbero concludersi entro aprile e riguardano 9 mila metri quadri di superficie; l’investimento è di 135 mila euro. Secondo il sindaco Piero Fassino «È un modo per avere una città sempre più gradevole e con un alto livello di decoro. Il graffitismo è l’opposto della street art».

LIBERO

La città ripulita dai vandali Si comincia dai Murazzi

Parte dai Murazzi la lotta ai graffiti che imbrattano la città. È iniziata ieri la pulizia idrodinamica dei muri lungo il Po con una nuova tecnologia a basso impatto ambientale, che usa una ridotta quantità di acqua nebulizzata ad altissima pressione senza agenti chimici. Il Comune ha affidato la pulizia ad Amiat, con Nta: i lavori dovrebbero concludersi entro aprile e riguardano 9.000 mq di superficie. L’investimento è di 135 mila euro.

METRO

La pulizia abbia inizio: via i graffiti dai Murazzi

È sempre difficile capire quali siano i confini dell’arte. Prendiamo la street art: fare graffiti, come tutti sanno, è vietato dalla legge, perciò chi imbratta i muri rischia sanzioni e anche pesanti. Però in molte città del mondo e anche a Torino, si sono scelti proprio i graffiti come mezzo per abbellire e quindi riqualificare zone degradate come le periferie e gli spazi industriali dismessi. (…) segue a pagina 7 L’aveva detto chiaramente Roberto Barbieri, amministratore delegato di Sagat, quando ci aveva concesso un’intervista qualche settimana fa, che questo sarebbe stato l’anno record dell’aeroporto di Torino. E i numeri del gennaio appena trascorso confermano che l’andamento dello scalo è quello atteso per arrivare a superare l’asticella dei quattro milioni di passeggeri nel 2016. Per il venticinquesimo mese consecutivo,il trendresta in crescitae nel mese passatoi passeggeri sonostati quasi trecentomila con un aumento, rispetto al gennaio 2015, del 9,2%. «L’inizio dell’anno è stato moltopositivo perl’Aeroporto diTorino: non solo a gennaio, ma ancheafebbraio, mese che ciauguriamo di chiudere con una crescita a due cifre. Adesso abbiamo un network più ampio, i collegamenti con il Sud Italia sono pressoché completi, nel contempo sono aumentate le frequenze e gli orari dei voli sono migliorati», commenta Barbieri, che da quando è arrivato negli ufficidiCaselle ha sempre aumentato i passeggeri e continuato l’opera di ammodernamento dello scalo torinese. Leragioni del rilancio sonoda ricercarsi nel miglioramento dei servizi e nella varietà delle destinazioni offerte ai viaggiatori. «I loadfactor crescono, anche perché alcune nuove compagnie hanno conquistato la fiducia del mercato – spiega l’amministratore delegato di Sagat -. Per esempio, Blue Air sta registrando ora sulla tratta Torino-Roma buoni riempimenti. Puntiamo ad avvicinarci nel 2016 ai 4 milioni di passeggeri, grazie alle numerose nuove tratte che vedranno l’avvio con la stagione Summer, da fine marzo, e con il costanteaumento dei passeggeri che viaggiano via Hub verso destinazioni in tutto il mondo». A partire dal prossimo mese verrannoinaugurate nuoverotte internazionali verso le capitali europee, come ad esempio Atene, che mancava dal timetable dello scalo torinese da tantissimi anni, e poi Berlino, Londra, Madrid. Ma inizieranno anche altre tratte molto attese verso altre importanti destinazioni estere come Valencia, Lione, Minorca, Palma di Maiorca, Ibiza, Corfù e Skiathos e i collegamenti nazionali per le nostre isole, Alghero e Cagliariin Sardegnae Lampedusa in Sicilia. Infine, presto ci saranno altre novità sulle quali al momento si sta ancora lavorando, come un volodiretto per labellissima Cracovia e un altro per la capitale della Danimarca, anche questo molto atteso, Copenaghen. Ma il traffico di passeggeri che sta dando più soddisfazioni in termini numerici è quello dei viaggiatori intercontinentali. Grazie a un sapiente collegamento ai vari hub europei come Amsterdam, Parigi, Francoforte o Istanbul, è ormai diventato più conveniente partire da Torino e fare uno scalo, piuttosto che andare a Malpensa e prendere un volo diretto. Ed è proprio nell’ottica di incrementare il traffico a lungo raggio, che Sagat sta lavorando sugli orari dei voli verso gli hub, in modo da prendere l’ondata delle coincidenze verso le destinazioni finali. E per aprirsi completamente al Middle o al Far East, sarà presto aperto un nuovo collegamento giornaliero di Turkish Airlines con Istanbul, hub strategico per proseguire poi il viaggio verso Oriente. E bisogna dire che quest’ultimo è un tassello davvero importante, perchè permetterà ai viaggiatori di usufruire delle coincidenze migliori per raggiungere i Paesi orientali.

ARTICOLO DI LUCA FIOCCHETTI, IL GIORNALE DEL PIEMONTE

ARTICOLI DEL 26 FEBBRAIO 2016

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