URBINO
PALAZZO GHERARDI è stato «sfregiato» dai writers: non erano bastati Boem e gli altri con le loro scritte in centro storico qualche settimana fa, adesso ci sono «Sbyro», «Sapna», «Rebby» e compagni che hanno devastato l’interno e il cortile dell’ex Tribunale, in piazza Gherardi, con graffiti, disegni, scritte, su tutte le pareti, le porte, le finestre, i muri in mattoni.
IL TUTTO è accaduto la settimana scorsa, tra lunedì e venerdì scorso e ci si è accorti di questo raid perché i responsabili del Fai di Urbino hanno messo tra le mete da visitare in questo fine settimana anche Palazzo Gherardi: «E’ la novità di questa edizione delle Giornate del Fai perché nessuno ha più visto il palazzo dagli anni ’70 – ha raccontato in conferenza stampa ieri mattina Eugenia Rigi Luperti, delegata Fai di Urbino -. E’ un palazzo che ha fatto la storia, che è sotto restauro ma non è a posto e ha subito trasformazioni nel tempo dovute al suo utilizzo. L’ultimo schiaffo al palazzo lo hanno dato i writers che sono entrati e hanno ridotto ancora peggio le stanze. Per fortuna non hanno toccato la sala con le pitture del Rondelli».
GRAZIE all’attenzione che il Fai voleva riservare a questo luogo, che a restauro finito dovrà diventare sede del Polo museale del territorio, ci si è potuti accorgere di quanto accaduto: «Queste persone sono entrate da una porta finestra che si affaccia sul belvedere dell’Isia – ha aggiunto il vice sindaco Francesca Crespini – hanno spezzato le catene e i lucchetti per entrare e poi hanno sporcato tutto, lasciando le bombolette lì. Hanno evitato le tre stanze sistemate per accogliere gli archivi del Comune perché erano chiuse a chiave». Per questi writers la situazione sarebbe quindi piuttosto grave: sono penetrati in una proprietà, l’hanno deturpata, poi hanno lasciato impronte di scarpe nella vernice blu.
Tutte le scritte sono state catalogate, le bombolette consegnate alle forze dell’ordine, a quanto detto dal Comune. Le indagini porteranno adesso ai responsabili.
LARA OTTAVIANI, IL RESTO DEL CARLINO DEL 18 MARZO 2016
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