REGGIO CALABRIA
Storico canale nel rione Arangea preso di mira dai vandali
L’ANTICA fontana del più antico quartiere di Grangia a Reggio Calabria è stata ancora deturpata con atti vandalici: ormai è quasi una consuetudine coprire di frasi e di disegni obbrobriosi ogni spazio pulito sui monumenti e sui muri cittadini con scritte che imbruttiscono le strade del centro e tanto più delle periferie della nostra città. Ancora una volta i barbari si sono messi in azione e questa volta è toccato alla bellissima fontana della zona di Arangea, un quartiere che sorge sull’omo nimo svincolo della superstrada Jonica, dopo un discutibile restauro che ne aveva cambiato la struttura originaria, sostituendo il primitivo muro di cinta in pietra, risalente ai primi anni del secolo ventesimo, con un anonimo muro intonacato. «La fontanella era stata costruita sul perimetro che segna il confine tra il terreno privato della famiglia Genovese e la strada comunale che porta a Gallina: sebbene il restauro sia stato effettuato dall’amministrazione comunale -ha affermato Francesco Lia, operatore d’arte e conservazione dei beni culturali – ri mane di proprietà della famiglia, ad uso della collettività avendo la gradinata d’accesso dalla parte della strada. Comunque, la gente sembra si sia assuefatta ai continui disegni che vengono effettuati periodicamente sulla fontanella storica,- ha proseguito Lia – visto che sembra non accorgersene più dei graffiti lasciati nottetempo sulle pareti della fontana: invece saltano subito agli occhi a chi è amante dei nostri tesori culturali e degli angoli artistici che raccontano di una storia millenaria». «La fontana di Arangea è un simbolo per noi tutti abitanti della zona – ha riferito la signora Giovanna Nucera – e noi siamo molto affezionati perché a questa fonte venivano ad attingere l’acqua i nostri nonni». «La struttura della fontana è in stile liberty – ha sottolineato Ilaria Federico, dottoressa in Arte e Conservazione – con bassorilievi raffiguranti lo stemma gentilizio della nobile famiglia Genoese Zerbi e delfini dalla cui bocca fuoriesce perennemente l’acqua oligominerale, fonte meta di molti reggini che vengono ad attingere anche nei mesi invernali». «Tutta la comunità è dispiaciuta per questi continui atti vandalici -ha asserito don Pietro Catalano, parroco della chiesa dei santi Giovanni Nepomuceno e Filippo Neri: – è la nostra fontana del villaggio, quella di cui parlava Papa Giovanni XXIII , a cui dobbiamo attingere per camminare nella fede e nel rispetto dell’ambiente e della natura». «È una fontana antica che rappresenta il nostro quartiere – ha affermato con forza la signora Anna Turri, abitante di Arangea – e vederla ridotta così ci fa male al cuore, oltre all’incuria in cui è stata lasciata dall’ammini strazione comunale dopo i vari ritocchi: infatti le erbacce proliferano indisturbate tanto che qualcuno si è sentito autorizzato a non rispettare un luogo pubblico, considerato abbandonato». «La speranza di noi arangioti – ha aggiunto la signora Elena Labate – è rivedere la nostra fontana pulita dalle erbacce, con l’auspicio che i ragazzacci non la imbrattino più».
MELINA CIANCIA
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