Sfida per la visibilità

PESCARA

Ecco i writer acrobati Scalano incompiute e le fabbriche chiuse

Ci sono quelli che sono saliti all’ultimo piano della City, il grande cantiere sulla Tiburtina finito al centro di un’inchiesta giudiziaria con 15 indagati per l’affare della nuova sede della Regione, e sul cemento hanno lasciato le loro firme di vernice per mettersi in mostra lungo la circonvallazione; ci sono quelli che invece la circonvallazione la usano come palestra e come trampolino di lancio: prima si allenano a scrivere negli anfratti e poi passano alle pareti più importanti, quelle dell’imbocco delle gallerie; ci sono quelli che fanno i cani sciolti e i lupi solitari, acrobati-giustizieri delle incompiute, delle fabbriche chiuse e degli edifici che cadono a pezzi. Pescara città dei writer. Di notte, i ragazzi scelgono i muri e disegnano. Gli osservatori si dividono: c’è chi ama quei disegni fatti con le bombolette spray e chi li odia. Ma le amministrazioni, ormai, sanno che i writer possono aiutare la città e possono ridare vita a muri degradati: è accaduto a Pescara sul muro della golena nord, proprio sotto al Comune, con l’immagine di una donna che guarda il fiume; ancora prima era successo sempre a Pescara dalla parte opposta, lungo la golena sud, con un polipo di oltre 30 metri spuntato davanti alle auto in sosta; accadrà ancora a Montesilvano dove il Comune ha avviato una selezione per stilare una classifica dei posti che hanno bisogno di cambiare faccia. Tra reato e bravata, i writer vanno a caccia di spazi sempre nuovi: se imbrattare i treni è diventato sempre più difficile a causa dei controlli della Polfer, finora la circonvallazione non è stata mai un problema per nessuno. E poi, chiusa per 4 mesi tra Pescara e Francavilla, la variante è stata un campo di gioco e lo provano i tanti disegni in fila. Non è una novità: il primo a lasciare la sua firma, dopo l’apertura, era stato un certo Gingi Lusbras. Ma c’è anche chi colpisce posti più simbolici e più difficili da raggiungere: è il caso del writer-scalatore che si firma Ksc. Un acrobata che è riuscito a scalare l’edificio della Città della Musica in via Raiale – i lavori ora sono fermi -, il cementificio con il blocco della produzione e un rudere lungo la Tiburtina. Tra i writer che non vogliono passare inosservati ci sono quelli della City: hanno aggirato la recinzione del cantiere, sono saliti fino all’ultimo piano e hanno lasciato le loro tag, così si chiamano i loro alter ego. Forse, sono stati in tre: Omer, Limok e Flop. E poi c’è quello che dai ponti dichiara amore ai pescaresi: «Giosen loves you».

PIETRO LAMBERTINI, IL CENTRO DEL 30 MARZO 2016

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