REGGIO EMILIA
L’appello del Comitato IV Novembre che denuncia poca cura del Comune per la zona della stazione
Murales in spazi appositi, al posto dei graffiti che deturpano la zona stazione: è l’iniziativa del Comitato IV Novembre, che chiede al Comune di ripulire le numerose scritte vergate con gli spray e di sporgere denuncia contro ignoti. Una zona, ricordano i residenti, dove passano 1500 bus e 30mila persone al giorno, circa 11 milioni di reggiani all’anno: un biglietto da visita della città che dovrebbe restituire un’immagine di pulizia e decoro. Gianni Felici e Giuliano Gorzanelli, esponenti del Comitato, ci guidano nel tour del degrado: dalla colonnina SOS ai muri che costeggiano le rotaie, dalla seconda parte del sottopasso che stride con la prima rifatta ex novo, fino all’ascensore di piazzale Europa visibile dall’ultimo binario, tutti incisi da mani ignote. «I graffittari entrano sempre in azione, squalificando la zona – spiegano – piazzale Marconi è stato ripulito dai titolari dell’hotel San Marco, ma sono ancora troppi i manufatti sfregiati dalle scritte. Tra l’altro, qui ci sono ovunque telecamere di ultima generazione: possibile che nessuno veda niente? Il Comune ha sporto denuncia contro questi vandali?». Per abbellire l’area, i cittadini, insieme agli extracomunitari che hanno voluto contribuire, si sono mobilitati: d’accordo con municipio e Fer, sono già pronti otto pannelli di dipinti che saranno affissi lungo la cancellata di via Eritrea, dopo le Poste in direzione del centro: i murales saranno visibili al pubblico a fine aprile, un atto concreto per arginare il fenomeno. I rappresentanti del Comitato elencano poi una serie di piccoli accorgimenti utili a contrastare lo scadimento: dalle biciclette abbandonate ammassate sulla destra dell’ingresso stazione («occupano invano il 30% dello spazio, andrebbero spostate») al parcheggio sotterraneo sottoutilizzato («da quando l’abbonamento mensile è passato da 20 a 40 euro, gli abbonati sono scesi da 80 a 15, non ci va più nessuno»), dalle grate sulla rotonda («oltre a provocare rimbombo, sono state imbarcate dai bus perché troppo leggere; gli addetti ci hanno messo sopra delle lastre di ferro e delle transenne protettive che non aiutano»), dagli ascensori per disabili non funzionanti ai sacchi di amianto accanto alla ex Reggiane. «Basterebbe poco per tenere pulito e in ordine – prosegue il Comitato – piccoli accorgimenti, dei quali però il Comune deve farsi carico».
GAZZETTA DI REGGIO DEL 1 APRILE 2016
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